Il vice presidente del Consiglio regionale nel prendere atto della rinuncia del capo dell’ufficio Stampa della Giunta alla quota aggiuntiva, sottolinea che “eravamo nel giusto quando letta la delibera avevamo riscontrato più di una irregolarità”
“Prendiamo atto della rinuncia volontaria da parte del capo dell’ufficio Stampa della Regione Basilicata, Massimo Calenda alla quota aggiuntiva che era stata prevista dalla delibera di Giunta dello scorso 12 luglio. Il dottor Calenda andrà a guadagnare quindi quanto tutti i suoi predecessori e cioè oltre 85 mila euro all’anno e non 128 mila”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Polese che aggiunge: “Evidentemente noi della minoranza di centrosinistra eravamo nel giusto quando letta la delibera avevamo riscontrato più di una irregolarità. Alcune delle quali molto gravi. Si eviti però di additare come strumentali i nostri rilievi. Nessuna strumentalizzazione è stata perpetrata. Ci auguriamo che così si chiuda una vicenda poco edificante per la Giunta regionale guidata da Vito Bardi”.<br /><br /><br />