Domani 16 giugno per l’acconto di Imu-Tasi delle seconde case a Potenza si pagherà da un minimo di 433 euro contro i 516 euro di Matera con un risparmio a Matera di 142 euro in media contro i 65 euro di Potenza. Per le seconde pertinenze invece a Potenza si pagherà 37 euro in media per la cantina e 87 euro per il box auto e a Matera 17 euro per la cantina e 67 euro per il box auto. Questi dati emergono dal Rapporto UIL su IMU e TASI 2016 elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL secondo il quale a Matera, inoltre, per le prime case di lusso (A/1, A/8 e A/9) l’acconto Imu-Tasi ammonta a 1.886 euro per un costo totale di 3.772 euro. Secondo il Rapporto della Uil in Basilicata siamo comunque al di sotto del costo medio dell’IMU/TASI su una seconda casa che è di 1.070 euro medi (535 euro da versare con l’acconto), con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città.
Anche se sull’abitazione principale non si pagano più le imposte – è scritto nel Rapporto – in Italia per 3,5 milioni di proprietari non è proprio così. Si tratta di coloro che possiedono una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) per la quale l’IMU/TASI va versata con l’aliquota che spesso è quella delle seconde case, con costi medi di 55 euro, con punte di 110 euro.
La media dell’aliquota applicata per le seconde case ammonta al 10,53 per mille, e in molti Comuni viene confermata “l’addizionale TASI” (fino ad un massimo dello 0,8 per mille), introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali.
Il 41% (14,5 milioni di persone) del totale dei contribuenti con redditi da lavoro dipendente e pensione (39,5 milioni di persone) possiede un immobile diverso dall’abitazione principale. E non si tratta di persone propriamente benestanti – spiega la nota della Uil – dal momento che il 68% di essi (9,8 milioni di persone) dichiara un reddito al di sotto dei 26 mila euro.
La UIL, da tempo, considera la questione fiscale, o meglio una riduzione delle imposte, una delle emergenze da affrontare per sostenere politiche di crescita e sviluppo.
La rimessa in moto dei consumi –è scritto nella nota – è una delle leve da utilizzare nel breve periodo per invertire una china che vede il Paese crescere troppo poco e molto lentamente.
Quindi, è condivisibile un intervento che faccia risparmiare i contribuenti come è stato con il superamento della TASI per la prima casa, ma è opinabile come questa scelta sia stata concretamente attuata.
I contribuenti, infatti, non sono un’entità astratta ma sono persone, cittadini con le loro specificità, che vivono in condizioni sociali molto differenziate: ad esempio i proprietari di immobili adibiti a prima abitazione non sono tutti uguali, così come non lo sono tutti coloro che hanno una seconda abitazione.
Con questa elaborazione la UIL vuole mettere a disposizione un’analisi che tenga conto di queste condizioni affinché, un domani (non lontano si spera) si aggiustino quelle incongruenze che caratterizzano l’attuale sistema di tassazione sugli immobili.
Il tema, infatti, è come alleviare il peso per le persone meno abbienti e chiedere un contributo maggiore a chi ha più disponibilità, a partire da una seria revisione dei criteri che regolano i valori catastali, improntata a criteri di equità e propedeutica a una revisione generale del fisco locale. Nel contempo, va sempre più equilibrato il rapporto Stato/Enti Locali in tema di fiscalità dando, finalmente, certezze alle istituzioni e ai contribuenti.
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