“Il tema della salute, considerato quale fatto complesso e non come semplice "tamponamento" di un sintomo, non può eludere l’esigenza di offrire all'utente dei servizi sanitari strumenti per l’attivazione di risorse che gli consentano di affrontare, con fiducia verso l’istituzione sanitaria , il problema della propria salute e del proprio benessere. Con soddisfazione abbiamo colto questo messaggio dalla disponibilità e dall'attenzione offerta dagli amministratori e dai decisori regionali della sanità lucana.”
Così Alfredo Tursi, professore ordinario di Immunologia clinica e Allergologia Mauro Minelli, Direttore IMID Unit – Presidio di Campi Salentina e Consulente Immunologo ASP, Presidio di Villa d'Agri al termine del convegno che si è svolto presso l’auditorium del Presidio ospedaliero di Villa d’Agri.
Obiettivo ultimo dell'evento scientifico, a sua volta propedeutico all'avvio di attività assistenziale dedicata presso il P. O. di Villa d'Agri, è stato quello di provare ad inquadrare le cause, a chiarire gli effetti, a definire le cure e ad organizzare i protocolli preventivi più efficaci e duraturi, finalizzati a contrastare le malattie infiammatorie croniche e le loro temibili progressioni evolutive.
“In questo ambito – che non è quello dell'olismo da ricercare in formule "alternative", ma quello della Medicina sistemica e regolatoria che si fonda sulle evidenze e sulla documentata efficacia delle buone prassi –hanno aggiunto- le grandi sfide transitano attraverso l'avanzamento delle conoscenze sulla immunologia, in quanto disciplina in grado di rappresentare non solo una soluzione concreta alle più comuni patologie, ma anche un’occasione di sviluppo in termini di evoluzione scientifica, assistenziale ed economica. E' per questo che, anche nella pratica clinica ordinaria e corrente, spazio ampio deve essere riservato all'analisi della natura complessa e dinamica del sistema immunitario, dalle sue basi cellulari e fino alle sue più evolute performances funzionali. D’altro canto, evidenze scientifiche non più omissibili rivelano le modalità attraverso le quali le principali malattie infiammatorie croniche e le loro progressioni risultano, di fatto, influenzate dal contributo di interazioni dinamiche e nocive tra i sistemi biologici dell'organismo, determinanti ambientali e alimentazione.
Tutto questo richiama la necessità e l'urgenza di costruire anche in Basilicata, così come già è stato fatto in Puglia, un modello organizzativo e assistenziale integrato per le Imid (Disordini Infiammatori Immuno-Mediati), destinato, sulla scorta di precisi input dottrinali, al trattamento delle cronicità dovute a disturbi progressivi di carattere sistemico, e in grado di garantire una "presa in carico" molto meno dispendiosa in termini economici per il servizio sanitario e in termini salutistici per il paziente.
L'auspicio – hanno concluso Minelli e Tursi – rimane quello di realizzare, questa volta partendo dal Sud, una rete assistenziale destinata ai giovani cronici (cioè ai pazienti affetti da disordini infiammatori immunomediati) che, decongestionando l'ormai asfittica organizzazione del sistema dell'acuzie, possa offrire soluzioni favorevoli attraverso l'attivazione di percorsi interdisciplinari dedicati”.
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