Diachiarazione del segretario regionale della Cgil, Angelo Summa.
"La Corte Costituzionale ha sancito l'illegittimità del mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Il contratto come è noto è fermo al 2009. Un tempo assurdo e inaccettabile. Tanto più che sono passati altri sei mesi, ma il Governo nazionale non dà ancora attuazione alla sentenza Corte Costituzionale. La poca attenzione verso il lavoro pubblico, peraltro mal celata dietro politiche di contenimento della spesa, denota in realtà poca attenzione verso i servizi pubblici, che costituiscono l'architrave del nostro sistema di welfare. Se a ciò aggiungiamo il definanziamento dei settori della conoscenza appare chiaro il tentativo di questo governo di affermare un modello di società e di economia che allarga sempre più le disuguaglianze sociali e riduce i diritti, mortificando competenze e innovazione. Siamo, invece, convinti che solo potenziando, attraverso adeguati investimenti, i servizi pubblici legati al welfare, alla conoscenza ed al miglioramento della Pubblica amministrazione ai fini dello sviluppo e dell'innovazione, questo paese possa realmente uscire dalla crisi attuale. Sabato sarà una grande giornata per il mondo del lavoro pubblico nel suo insieme, chiamato a mobilitarsi per non abdicare al diritto-dovere di rivendicare un sistema pubblico efficiente ed in grado di garantire l'esigibilità di diritti di cittadinanza irrinunciabili. Noi vogliamo lanciare un segnale forte: pretendiamo il rispetto delle leggi. In tal senso è importante l'aver legato due vertenze insieme: quella dei lavoratori rispetto alle prerogative contrattuali, all’insegna dello slogan “Pubblico sei tu”, e quella relativa ad un’altra politica economica d’investimento nei settori pubblici, che rendano scuola, università, salute, assistenza, diritti fondamentali esercitabili da tutti, ma anche rendere la pubblica amministrazione un fattore di sviluppo, non semplicemente un costo che grava sulle spalle di lavoratori e cittadini. E’ chiaro, infatti, che una nuova politica di investimenti non può prescindere dalla riapertura di una nuova stagione di rinnovi contrattuali, che, come ha ben sottolineato la Consulta nelle proprie motivazioni, costituisce la necessaria premessa per restituire piena operatività all'art. 39 della Costituzione. Il Governo Renzi immagina che risposta sufficiente alla sentenza della Corte siano la convocazione dell’Aran e i 300 milioni previsti nella Legge di stabilità 2016 per il prossimo triennio (circa 10 euro di aumento mensile per ciascun dipendente pubblico). Noi riteniamo- si legge inella nota- che le misure adottate dall'esecutivo nazionale sono misure largamente inadeguate, anche e soprattutto alla luce dei sei anni di blocco contrattuale alle spalle. Per queste ragioni la CGIL sabato sarà in piazza con CISL e UIL e con molte sigle del lavoro privato. Saranno presenti tutti coloro che sono stati colpiti dalla politica dei tagli del Governo, a partire da medici, in lotta contro la riduzione di risorse al fondo sanitario nazionale, che mettono pesantemente in discussione il diritto alla salute dei cittadini. Ma sabato porteremo in piazza anche le ragioni degli addetti della polizia provinciale, dei lavoratori dei Centri per l’impiego, insomma tutti i lavoratori che rischiano di essere gli unici a pagare le conseguenze di una finta e malfatta abolizione delle province. La manifestazione di sabato sarà, inoltre, l'occasione per riaffermare le ragioni di contrasto con l'intero impianto della legge 107/15, la cd. Buona Scuola, a cominciare dalle misure lesive della libertà di insegnamento e a quelle che introducono una gestione autoritaria e antidemocratica delle scuole. Ma la scuola sarà in piazza anche per rivendicare i diritti di quella parte consistente di docenti e personale Ata che, nonostante le stabilizzazioni, è rimasto escluso dai provvedimenti del governo, in barba alla sentenza della Corte di giustizia europea. Siamo convinti che non si può cambiare l'Italia lasciando i settori e servizi pubblici a un destino di abbandono. Scuola, salute, conoscenza, sicurezza, prevenzione, welfare, integrazione, sostegno alle persone e alle imprese richiedono investimenti in ricerca, innovazione e competenze" . bas 03