Nel capoluogo i delegati delle associazioni e federazioni presenti in diversi Paesi del Mondo discutono del programma annuale e triennale di attività
“I lucani si raccontano”: questo il tema della seconda sessione dell’Assemblea annuale dei lucani nel mondo che nel pomeriggio di ieri si sono ritrovati nella sala convegni del Park Hotel. A presiedere l’incontro il vice presidente dell’organismo, il consigliere regionale <strong>Michele Napoli</strong> che ha ricordato come “la Basilicata sia una terra di grande fascino paesaggistico ma anche di grandi lavoratori, poeti, giuristi e scrittori che hanno dato lustro, con la loro attività, alla nostra regione. La Basilicata – ha continuato – esiste e non solo per il suo passato e per la fierezza del suo popolo, legato a valori tradizionali che si sono radicati nel tempo e ad una forte integrità che non ha consentito alla cultura criminale di poter attecchire, ma esiste anche per il suo futuro che in questo momento è ben rappresentato da Matera 2019. Ciò nonostante – ha concluso – la nostra regione, nonostante mille sforzi e piccoli segnali di crescita è martoriata da una forte disoccupazione e da una crisi economica che non frena la emigrazione giovanile, il fenomeno che ci spaventa di più e deve vederci sempre più impegnati proprio per scongiurarla”.<br /><br />A raccontare le loro esperienze Vito Santarsieri (Associazione lucani America latina), Annarita Teissere (Associazione lucani in Europa), Joe Di Giacomo (Associazione lucani Australia) e Antonio Zaza (Associazione lucani in Italia).<br /><br />“Stiamo lavorando – ha detto <strong>Santarsieri </strong>– con l’aiuto della Regione Basilicata in molti campi. Abbiamo terminato la casa di riposo per anziani lucani a Buenos Aires, una costruzione di 1.200 metri quadri nel centro della città completamente ristrutturata con 25 posti letto per i lucani e altrettanti per gli argentini, che avranno tutto a disposizione gratis. Il nostro sogno è quello di riuscire a portare medici lucani nel nostro ospedale italiano per far comprendere come si lavora da noi”. Santarsieri ha concluso ricordando l’importanza del gemellaggio con Rosario in occasione di Matera 2019.<br /><br />“Ritengo di essere un po’ l’emblema di tanti giovani lucani che per scelta necessaria sono costretti ad emigrare”. Così <strong>Annarita Teissere</strong> che, nel raccontare la sua storia, ha sottolineato “la necessità di avvicinare sempre più i giovani alle associazioni dei lucani nel mondo. Il cambio generazionale è fondamentale ma è indispensabile che i giovani, che hanno tante idee, si servano dell’esperienza dei più anziani per evitare di commettere errori. Promuoveremo una serie di iniziative – ha concluso – per valorizzare il nostro territorio e per esaltare l’importanza di Matera 2019”.<br /><br /><strong>Joe Di Giacomo</strong> ha affidato il racconto ad un video realizzato nella sua San Fele dove la scorsa estate è stato inaugurato un monumento dedicato a tutti i lucani nel mondo realizzato grazie alla collaborazione di tutte le associazioni .” I nostri figli – ha detto – sono figli del mondo, siamo una grande famiglia e oggi più che mai dobbiamo collaborare. Basta con le parole, concretizziamo i fatti e ai miei concittadini dico di non disprezzare la loro terra ma di esaltarla e volerle bene”.<br /><br />Di ricambio generazionale concretizzato ha parlato <strong>Antonio Zaza</strong>, che ha presentato all’Assemblea Teresa Summa, una giovane avvocatessa che prenderà il suo posto. Subito dopo il racconto delle tante iniziative svolte, dalle mostre di pittura di Guerricchio e Masi ai convegni su Rocco Scotellaro con relativa pubblicazione di atti e il coinvolgimento di ricercatori da tutta Europa.<br /><br />“Storie dell’emigrazione lucana e anagrafe comunale” è stato il tema degli interventi di <strong>Luigi Scaglione</strong>, coordinatore del Centro lucani nel mondo “Nino Calice” e del presidente dell’Anci Basilicata Salvatore Adduce. In particolare Scaglione ha ricordato come “dall’apertura al pubblico del Museo dell’emigrazione lucana, si è di fatto riavviato il confronto sulle politiche a favore dei nostri emigranti, attraverso la rilettura di alcune storie di lucani migranti. Si è costruito cioè un modello di interessanti relazioni tra i Comuni protagonisti delle più incredibili storie di migrazione, studiosi e cultori di queste storie, associazioni culturali e circoli letterari ed il mondo dell’emigrazione, a cui il Centro Lucani nel Mondo ‘Nino Calice’, ha dato il suo evidente e forte impulso e sostegno. Un corollario di progetti e nuove azioni che, molto modestamente – ha detto – abbiamo saputo inserire nel raccontare le storie dei migranti nel nostro museo, fatto conoscere nelle comunità che hanno dato vita ad iniziative specifiche, confrontato con quel turismo di ritorno che ha animato e anima le nostre realtà. Storie, volti, racconti, che aprono il cuore e la mente in questi giorni di confronti anche aspri sul tema dei migranti che arrivano nel nostro Paese e sono guardati con sospetto, proprio come accadeva ai ‘nostri’ viaggiatori per necessità. Storie, volti, racconti che hanno segnato più che altro in terre lontane ed ostili, come il Sud America degli anni del primo dopoguerra e delle speranze a volte deluse del secondo dopoguerra, più che della ‘fortuna’ capitata a chi invece è finito nelle terre lontane del Nord America o della fiorente Australia. Senza la memoria – ha concluso – non possiamo costruire un futuro solidale e credibile per i nostri giovani, che dell’emigrazione e dall’emigrazione, intravedono opportunità di crescita e di successo, spesso negato o impossibile da realizzare, qui nel nostro Sud”.<br /><br />“L’impegno che noi tutti profondiamo – ha detto <strong>Salvatore Adduce</strong> – è un atto di grande civiltà nei confronti di chi ha la nostra terra l’ha dovuta abbandonare. I nostri concittadini partiti avvertono più di noi il valori della Basilicata. La memoria non deve essere un esercizio retorico ma deve servirci a non smarrire l’itinerario ed il Museo dell’Emigrazione può davvero essere utile per questo obiettivo, per sapere chi siamo, cosa abbiamo fatto. Le storie che si raccontano sono non solo un atto doveroso verso chi ha lavorato in questi anni ma servono anche a dare fiducia ai contemporanei perché non indugino nel fatalismo e comprendano che le cose possono andare avanti molto meglio di come si pensa. La storia – ha concluso – non è fatta solo di libri ma dei racconti di voi tutti”.<br /><br />“Occorre riunire le forze per ridare attualità all’impegno degli italiani nel mondo e per richiamare l’attenzione sull’emigrazione”. Così Franco Narducci, presidente del Forum delle associazioni italiane nel mondo) che ha parlato di “identità culturale e protagonismo delle comunità italiane nel campo economico” e della necessità “di sconfiggere l’indifferenza e indicare nuove prospettive all’associazionismo all’estero. Non c’è presente se non c’è futuro e se non c’è memoria del passato. Il forum – ha aggiunto – sta operando con 86 associazioni ma è necessario che tutti, Stati e Regioni, riflettano sulle comunità all’estero. Servono sinergie per risolvere i tanti problemi esistenti e rilanciare le consulte regionali con un impegno congiunto. Fondamentale è allargare la collaborazione con le Regioni per migliorare la sinergia nel campo lavorativo con un costante scambio di informazioni. Apprezziamo molto – ha concluso – gli sportelli Basilicata che dovrebbero diventare patrimonio di tutte le Regioni e l’Italia dovrebbe fare sistema operando per la valorizzazione dei prodotti di eccellenza. E’ una sfida politica e culturale che deve evitare che il mondo si divida tra regioni avanzate ed emergenti e regioni molto povere”.<br /><br />Hanno portato il loro saluto all’Assemblea anche il presidente del Parco dell’Appennino <strong>Domenico Totaro</strong> e il consigliere regionale del Pd <strong>Piero Lacorazza</strong>. Il primo ha rimarcato la forza della Basilicata per il suo grande capitale naturale, mentre il secondo ha ringraziato le comunità all’estero per aver dato una forte spinta a Matera Capitale della Cultura 2019.<br /><br />Al termine della sessione di lavoro il neo presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo <strong>Aurelio Pace</strong> ha insediato ufficialmente il Forum dei Giovani rappresentato da 11 ragazzi di origine lucana provenienti da tutto il mondo.