“I due mondi di Duni”, 27 e 28 aprile Convegno a Parma

L’iniziativa, sostenuta dalla Commissione Lucani nel Mondo, intende mettere in luce l’opera di un autorevole esponente della storia della musica di origine lucana

&ldquo;&rsquo;I due mondi di Duni. Alla riscoperta della musica di Egidio Romualdo Duni&quot;. E&rsquo; il titolo del convegno internazionale promosso dal Circolo Culturale Lucano di Parma e inserito nel programma della Commissione regionale dei Lucani all&#39;Estero che si terr&agrave; il 27 e 28 aprile presso la Casa della Musica di Parma&rdquo;. Lo rende noto il presidente della Crle, Luigi Scaglione secondo il quale &ldquo;la scelta di sostenere l&#39;iniziativa gi&agrave; nel 2012, nasce dalla opportunit&agrave; di parlare di un autorevole esponente della storia della musica, con i suoi natali qui in Basilicata. Testimonianza forte che la Commissione Lucani nel Mondo, vuole rappresentare per far conoscere la nostra Regione, costruire un ponte vero con le comunit&agrave; locali di emigranti lucani, valorizzare le potenzialit&agrave; che a volte sono nascoste o poco considerate o, come nel caso degli alunni del Conservatorio materano, entrare a confronto con realt&agrave; culturali di elevato spessore. In particolare con la esibizione della Ensemble del Conservatorio &lsquo;E.R. Duni&rsquo; di Matera con Clelia Croce, Francesco Sacco, Roberta Lioy, Isabella Scalera, Antonio Fauzzi, Valentina Fabrizio e Carmine Antonio Catenazzo&rdquo;.<br /><br />L&rsquo;evento, coprodotto da Casa della Musica, dall&rsquo;Universit&agrave; degli Studi di Parma, dal Centro Internazionale di Ricerca sui Periodici Musicali (CIRPeM) e dal Circolo Culturale Lucano di Parma, &egrave; a cura di Paolo Russo dell&rsquo;Universit&agrave; di Parma.&nbsp;&ldquo;Otto – fa sapere Scaglione – saranno le relazioni in programma, che indagheranno l&#39;attivit&agrave; di Duni (nato a Matera nel 1709 e morto a Parigi nel 1775) sia negli anni in cui era attivo nei teatri italiani, sia quando si afferm&ograve; come protagonista dell&rsquo;operismo parigino. Il convegno cercher&agrave; di ricostruire il contesto teatrale in cui egli si mosse e si invent&ograve; una carriera assolutamente originale per un compositore italiano del suo tempo. Di particolare interesse il concerto che si terr&agrave; la sera del 27, a cura dell&#39;Ensemble del Conservatorio di Musica &ldquo;E. R. Duni&rdquo; di Matera e col patrocinio della Regione Basilicata, in cui saranno eseguite sue pagine operistiche e strumentali. In particolare, gli studi di Maione e Mattei renderanno conto delle sue composizioni italiane, sacre e operistiche, nei tardi anni &rsquo;40 del Settecento. Gli interventi di Malvezzi, Polin e Pfeiffer esamineranno le attivit&agrave; teatrali che in Italia si affiancavano ai cartelloni dei grandi teatri operistici. Paolo Russo indagher&agrave; sulle interazioni tra le opere di Duni e la vita teatrale nella Parma di Du Tillot, che gli consentir&agrave; di avviare l&rsquo;avventura parigina. Le relazioni di Charlton e Noiray indagheranno alcune delle prime opere francesi composte da Duni: Le retour au village e L&rsquo;&Eacute;cole de la jeunesse. Dopo gli studi napoletani e le prime prove teatrali in alcuni dei principali teatri italiani dell&rsquo;epoca (significativo l&rsquo;operoso soggiorno parmigiano alla corte dei Borbone) nel suo lungo soggiorno parigino Duni perfezion&ograve; il genere dell&#39;op&eacute;ra-comique trasferendo in termini francesi alcuni aspetti dell&#39;opera buffa italiana, conservando tuttavia l&#39;elemento sentimentale che ne divenne poi la caratteristica principale. Fra le sue circa quaranta opere si ricordano &ldquo;La buona figliola&rdquo;, &ldquo;Le peintre amoureux de son mod&egrave;le&rdquo;, &ldquo;Le milicien&rdquo;, &ldquo;La clochette&rdquo;, quest&rsquo;ultima rappresentata nel 2002 al Teatro Regio di Parma&rdquo;.<br />Parteciperanno alla manifestazione il presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Vincenzo Santochirico il presidente della Crle, Luigi Scaglione e il presidente del Circolo dei Lucani, Antonio Zasa.<br /><br />&nbsp;&nbsp;

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