Harold Pinter a Potenza

Il prossimo appuntamento del Festival Città delle Cento Scale è domenica 29 novembre 2015 con la Compagnia potentina Abito in scena con Ceneri alle ceneri di Harold Pinter traduzione di Alessandra Serra con Monica Palese e Andrea Tosi, regia Leonardo Pietrafesa. al Teatro Francesco Stabile, Potenza ore 20,30 per una prima nazionale.La compagnia potentina Abito in scena porta sul palcoscenico del teatro Francesco Stabile di Potenza in prima nazionale uno degli autori britannici più importanti e poliedrici del teatro contemporaneo che ha ricevuto il premio nobel per la letteratura nel 2005. Morto nel 2008 era nato a Londra il 10 agosto del 1930 ed è stato considerato, soprattutto nelle sue prime opere, l’erede di Samuel Beckett. Il suo teatro ha saputo guardare anche alla politica, come ad una dimensione tragica dell’umanità che può condurre il potere, che non riconosce la dignità umana, a compiere atti nefandi contro la libertà e l’essere umano. Le sue opere disegnano spazi e scenari minimi, in cui i personaggi sul palcoscenico si svelano pian piano nella loro contraddittoria e drammatica complessità psicologica, nei misteriosi ricordi, nei dialoghi intensi ed allusivi che creano cariche atmosfere.Con la sua opera lo scrittore inglese ha, nei fatti, sostenuto un’idea di teatro in cui massimi protagonisti sono il drammaturgo e l’attore, dei loro rapporti il regista è un necessario e attento ‘editore’. Da questo punto di vista si può dire che Pinter ha estremizzato il metodo di Pirandello. Non ci sono personaggi in cerca d’autore, nei suoi drammi, ma attori in cerca di personaggi. Ma se in Pirandello spesso il dramma consiste nello svolgimento, sulla scena, di un cambiamento di ruolo col fine di svelare la falsità tanto del primo come del secondo ruolo, sulla base di un giudizio morale sottinteso di cui l’autore è il garante, in Pinter prevale il velare tramite il gioco sottile ed infinito della menzogna di cui i suoi personaggi si vestono. Ogni personaggio è prima di tutto un attore, un attore che vuole crearsi – grazie al puro esercizio del linguaggio – il personaggio che lo metta decisamente in una posizione di forza nei confronti del pubblico e degli altri attori. Non tutti gli attori ci riescono, a turno c’è un vincitore nella lotta per la conquista dello spazio scenico, che emblematicamente rimanda alla società contemporanea, caratterizzata dalla concorrenza e dalla lotta per la sopravvivenza. Il dramma proposto “Ceneri alle ceneri (Ashes to Ashes)” non ha avuto una grande frequentazione su palcoscenici italiani. Di qui l’interesse della produzione di Abito in scena che ritorna su un testo che il Guardian, giornale londinese, all’uscita nel 1996 definì “un'opera straordinariamente potente: elusiva, mesmerica, disturbante. Forte e violenta fin dalle prime battute.” “Cosa possono tradurre le parole? Cosa c’è oltre le parole? E nei silenzi?”, sono le domande che offrono la chiave interpretativa al regista, Leonardo Pietrafesa e ai due attori, Andrea Tosi, e Monica Palese, anima della compagnia, che interpretano i soli due personaggi in scena, Devlin e Rebecca, che si raccontano senza mai svelarsi totalmente, melodie comuni e affetti familiari, che allontanano una figura del passato che affiora costantemente fin dall’inizio. Un amante … un tradimento, forse. Spazi altri, visioni, oggetti destabilizzano l’apparente quotidianità. Tutto diventa un “non luogo”e quel senso di incomunicabilità svela nuove verità e l’atrocità di un passato che ci accomuna tutti.C’è, purtroppo, una nota dolente! La ridotte disponibilità, solo per un giorno, del teatro F. Stabile a causa di improvvise e affollate programmazioni, costringe i tecnici e la compagnia, a montare la tecnica, la scenografia e a provare sul palcoscenico solo il giorno della rappresentazione. Un ulteriore grande in bocca al lupo per l’estenuante tour de force a cui tutti saranno costretti con l’ansia di essere puntuali e di rendere comunque al massimo. La compagnia Abito in Scena nasce dall’incontro tra Leonardo Pietrafesa e Monica Palese. Nel corso degli anni la compagnia rientra con i propri lavori in diverse stagioni nazionali. Svolge attività formative in Basilicata, Campania, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia. Dal 2006 intraprende un percorso legato alle prospettive e agli spazi. Allestisce spettacoli e azioni performative in torri, castelli e in appartamento, recita i classici del teatro in macchina, porta in scena Spoon River nei camerini, cala Cechov e le sue storie negli agriturismi e nelle camere d’albergo. Il luogo caratterizza dunque la performance, ne diventa elemento imprescindibile e produce in attori e spettatori una prospettiva mutevole.Nel 2007 crea Il SotTeatro, il primo spazio off nella città di Potenza, in cui vengono realizzate iniziative culturali che uniscono teatro, musica, poesia e cinema, nell’ottica di un processo di rete. Qui la compagnia lavora agli spettacoli, qui conduce laboratori e seminari. Abito in Scena è ideatrice e organizzatrice del FestivalPotenzaTeatro, manifestazione nata nel 2008.Abito in Scena è impegnata in attività rivolte al superamento del disagio sociale, in tal senso il progetto capofila è TeatrAbili, un laboratorio che sinora è stato condotto nei Dipartimenti di salute mentale, nelle case di riposo, all’interno degli istituti penali minorili e dei centri diurni per l’accoglienza dei disabili.bas 03

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