“L'elezione dei due parlamentari della Sel, entrambi del Vulture Melfese, appare in contraddizione con il “porcellum”. Infatti, in alcuni ambienti si sostiene che essi siano espressione del territorio. In realtà non è così. I due esponenti del partito di Vendola sono rappresentanti di “ceto”, un tempo si sarebbe scritto di “classe”. Essi rappresentano ideologicamente alcune istanze. D'altronde il senatore Barozzino è stato protagonista nazionale di una durissima lotta sindacale, quasi senza precedenti”. Così il responsabile regionale di Grande Sud per l’area del Vulture-Melfese, Michele Talia in un’analisi del voto del 24 e 25 febbraio.
“Non c'è in queste due elezioni – aggiunge – nessun rapporto con il territorio, anzi l'unico rapporto è speculare e non diretto. Ci vogliono, nelle istituzioni, rappresentanti che vivono la comunità d'espressione. Noi di Grande Sud, ci stiamo impegnando per una politica che riprenda e faccia crescere il canale di comunicazione con la gente, soprattutto per ridare dignità e spessore alle comunità locali ed ai territori. Ci stiamo impegnando affinché si dia voce ad una rinnovata classe dirigente periferica”.
“Dai comuni della nostra regione emerge il malcontento, l’apatia, il ripiegamento della speranza, l’indifferenza. La crisi della politica regionale – conclude Talia – è tutta in questo timore che annichilisce i sogni, nell’usura di istituzioni mai riformate in maniera convinta, dopo anni ed anni di transizione. Dobbiamo diffondere questo messaggio. Poi sarà giusto che i lucani facciano la loro scelta”.
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