“Spiace dover constatare che qualcuno con leggerezza e zero senso dell’opportunità utilizzi un tema di grande importanza e drammaticità per polemizzare con il sindaco di Tito. Lungi dal voler impartire una lezione di educazione civica, tocca far presente che è nelle facoltà di una Giunta potersi esprimere e che una delibera di Giunta non esclude una delibera di Consiglio”. Lo ha dichiarato Maurizio Bolognetti della Direzione nazionale Radicali Lucani. “Il primo cittadino di Tito, gioverà ricordarlo, ci ha messo la faccia, e il 25 aprile rinunciando a un giorno di festa ha scelto di partecipare alla “II marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà” promossa dal Partito Radicale. Altrettanto fecero la Regione Basilicata, che votò all’unanimità la partecipazione e il Comune di Latronico. Al Pd di Tito – ha aggiunto Bolognetti – dico che se davvero ha a cuore i temi che da Radicali trattiamo da sempre, può dimostrarlo con i fatti più che con parole in libertà. Sul tema giustizia è in gioco la credibilità di un paese; è in gioco la legalità costituzionale, il rispetto di convenzioni internazionali; è in gioco la vita di milioni di persone, se è vero come è vero che un terzo dei cittadini di questo paese, nei panni di vittime o di imputati, frequentano le aule di giustizia. Tutto questo non può diventare oggetto di piccole polemiche nel momento in cui abbiamo bisogno di un grande dibattito. Negli ultimi dieci anni, in patrie galere assurte a luoghi di tortura per detenuti e Agenti di Polizia si sono suicidate centinaia di persone. Il tutto è avvenuto nel silenzio assordante di chi ha governato. Siamo un paese pluricondannato dalla Corte di Giustizia Europe (CEDU) per l’irragionevole durata dei processi e il carcere, gioverà ricordarlo, è solo lo specchio di quella bancarotta della giustizia che denunciamo da tempo. Al Pd di Tito – conclude l’esponente radicale – l’invito ad attivarsi per un grande dibattito in Consiglio. Al Sindaco di Tito Pasquale Scavone il nostro grazie, un grazie che dovrebbe con convinzione essergli rivolto da tutti coloro che davvero hanno a cuore il rispetto dei diritti umani e la legalità. Dalla Regione, dai Sindaci, dal Consiglio Provinciale e dall’intera classe dirigente lucana sta arrivando al paese un segnale importante. Evitiamo di far scadere il tutto in bega di cortile”.
bas 02