Il consigliere regionale del Pdl-Fi sul protocollo d'intesa per la vendita e l'affitto dei terreni demaniali ai giovani agricoltori: “Primo spiraglio positivo per favorire anche in Basilicata il ricambio generazionale”
“La sottoscrizione del protocollo d'intesa ‘Terrevive’ tra il Ministero delle Politiche Agricole le Regioni, i Comuni, l'Agenzia del Demanio e l’Ismea per la vendita e l'affitto dei terreni demaniali apre un primo spiraglio positivo per favorire anche in Basilicata l'imprenditorialità giovanile in agricoltura e di conseguenza il ricambio generazionale di cui si avverte la necessità anche nel Metapontino”: è il commento del consigliere regionale del Pdl – Forza Italia Paolo Castelluccio.<br /><br />“Con l'entrata in vigore del decreto ministeriale di luglio scorso – riferisce ancora Castelluccio – sono stati sbloccati l'affitto e la vendita di 5.500 ettari di terreni di proprietà dello Stato destinati, in prelazione, ai giovani agricoltori, di questi la quota lucana è ancora molto limitata (0,29 ha, circa 2.900 mq). Per questa ragione siamo solo ad un primo e parziale provvedimento che – aggiunge – deve essere seguito da altri più consistenti che affrontino le questioni del credito per incrementare l’acquisto della terra da parte di agricoltori under 35. Un esempio in questo senso viene da alcuni Regioni che hanno istituito la ‘Banca della Terra’ allo scopo di liberare ettari ed ettari di terre oggi improduttive, riportandole dove devono stare: nelle disponibilità quotidiane degli agricoltori per continuare a produrre”.<br /><br />A parere di Castelluccio “si tratta inoltre di far tesoro dell’esperienza piuttosto deludente avvenuta con le misure del Psr 2007-2013 riferite al ricambio generazionale in agricoltura per prevederne di più efficaci, specie per i tempi di erogazione degli aiuti, nel nuovo Psr 2014-2020. Anche sul fronte del credito agrario – conclude il consigliere del Pdl-Fi – la Regione deve fare di più e meglio, mentre il Governo Renzi deve far sentire la voce degli agricoltori italiani a Bruxelles perché riveda la posizione sugli ‘aiuti di Stato’ e si attivino quelle sinergie con gli istituti bancari per favorire l’accesso al credito non solo per i giovani”.