Giovani Democratici su lavoratori ex Anic di Pisticci Scalo

In questi ultimi anni la classe dirigente ha preferito la politica dei grandi annunci, sicuramente più efficace nel breve periodo dal punto di vista elettorale, a quella del lavoro costante e silenzioso di tutti i giorni più efficace per la reale risoluzione dei problemi. E’ sottolineato in una nota dei Giovani Democratici della Basilicata. In questa dinamica- continua la nota – purtroppo, troppe cose sono state dimenticate, molti problemi non sono stati affrontati con leggerezze ed incapacità, come al solito, a pagarle sono stati i più deboli. La storia dello stabilimento petrolchimico ex Anic/Enichem di Pisticci Scalo e dei suoi lavoratori è una delle tante vicende su cui la politica ha lasciato prevalere la superficialità e non il buon senso. In questi mesi – continua la nota – quando si è parlato di Pisticci Scalo si è pensato prevalentemente al problema dei miasmi, che va assolutamente risolto, o al massimo alla necessaria attività di bonifica su cui si è ancora una volta in ritardo e i cui lavori ed appalti auspichiamo avvengano nel massimo della trasparenza. Di rado si è sentito parlare delle tante storie dei lavoratori dell’ex Anic deceduti nel tempo a causa di patologie asbesto-correlate e della sempre crescente insorgenza e sviluppo di patologie tumorali causate dall’esposizione all’amianto come certificato da diverse consulenze medico-legali. Oggi – continua la nota dei Giovani Democratici della Basilicata se la politica vuole riacquistare credibilità non può sottacere tutto ciò. Deve fare tutto quanto possibile per rendere giustizia a questi cittadini e sostenere l'associazione AIEA Valbasento che ormai da anni, spesso inascoltata, lotta al loro fianco. Nei prossimi giorni- conclude la nota – ci faremo promotori di un ordine del giorno che impegni il consiglio regionale a spingere affinché anche lo stabilimento ex Enichem di Pisticci scalo così come quelli di Brindisi, Marghera e Ravenna, sia oggetto di un apposito atto di indirizzo da emanarsi da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che riconosca l'esposizione ad amianto per tutti i lavoratori.

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