Oltre 1.000 migranti hanno affollato nel 2012, per lavori stagionali, le campagne di Boreano e di altre aree del Vulture Alto Bradano. Si tratta dei flussi migratori che si spostano nel Sud – Italia, seguendo le fasi della raccolta delle verdure e della frutta in diverse regioni e provengono, per la gran parte, dal Nord- Africa (soprattutto dal Burkina Faso, Sudan, Costa d’Avorio, Ghana). Dopo aver affrontato l’emergenza 2011, alla Provincia di Potenza è stato di nuovo affidato, dalla Regione Basilicata, il coordinamento delle azioni di monitoraggio e dei servizi minimi essenziali di assistenza per questi lavoratori (dagli alloggi alla distribuzione dei pasti, dall’acqua, grazie alla collaborazione con l’Acquedotto, all’assistenza sanitaria).
E per il secondo anno consecutivo è stato realizzato “Boreano. Not for Sale II”, il report sulle attività svolte grazie ad una sinergia tra i partner istituzionali (Provincia di Potenza, Centro per l’agricoltura di Lavello, Asp e comuni di Palazzo San Gervasio e Venosa) e privati (A.mi.ca, Arci, Punto & a Capo, Caritas, Emergency, Cestrim, Associazione Michele Mancino e Cittadinanza attiva). Il report è stato presentato questo pomeriggio durante la seconda sessione, dal titolo “Tutele, diritti, lavoro – Al di là dell’emergenza”, della IV edizione della Giornata mondiale del rifugiato Derive e Approdi, promossa dalla Provincia di Potenza. All'evento ha partecipato anche una rappresentanza del Consiglio provinciale.
A coordinare i lavori il presidente del Consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco il quale ha sintetizzato gli interventi messi in campo dall'Ente nel settore delle politiche sociali, con particolare riguardo alle azioni a favore dell'accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
L’attività di monitoraggio e di indagine, condotta usando il camper “Futuro in corso”, ha fatto registrare dati interessanti sulle caratteristiche dei migranti. Il 74% delle persone intervistate (il campione è costituito dal 14% dell’intera popolazione) ha un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, e si tratta in prevalenza di uomini, il 76% non ha il permesso di soggiorno e la maggioranza percepisce un compenso non adeguato alla mansione svolta (diffuso il fenomeno delle “false buste paga” che interessa il 94% degli intervistati). Gli stagionali lavorano in media 3 giorni a settimana per 10/12 ore al giorno. La metà dei lavoratori dichiara di guadagnare tra i 25 e i 40 euro, mentre 1/3 percepisce una somma pari a 25 euro. Il 53% degli intervistati afferma che alla remunerazione giornaliera vengono sottratti dai 3 ai 5 euro destinati ai caporali, che gestiscono da 3 a 4 campi di raccolta.
BAS 05