Giornata della memoria, Lacorazza: formare le coscienze

Il presidente: “Coltivare la memoria, formare le coscienze, educare al rispetto della dignità della persona. Evitando ogni distrazione, perché gli eventi recenti mostrano che i valori per i quali generazioni hanno lottato non sono acquisiti per sempre”

&ldquo;In ogni famiglia ci sono storie e ricordi della seconda Guerra mondiale, ma anche del primo grande conflitto, di cui ricorre quest&rsquo;anno il centenario e che sar&agrave; oggetto di una serie di iniziative promosse dal Consiglio regionale. Storie e ricordi che fanno parte anche del patrimonio collettivo e dell&rsquo;identit&agrave; di un popolo. E mentre, con il passare degli anni, sono sempre pi&ugrave; rari i testimoni diretti di quelle vicende, &egrave; nostro dovere, delle istituzioni innanzitutto, ma anche dei cittadini, coltivare la memoria di quegli eventi, contribuire a formare le coscienze, educare al rispetto della dignit&agrave; della persona, della convivenza civile. Evitando ogni distrazione, perch&eacute; gli eventi recenti, i tanti focolai di guerra presenti oggi nel mondo, fino alle follie del terrorismo fondamentalista con i fatti di Parigi, mostrano che la libert&agrave;, la democrazia, la pace, i valori per i quali generazioni di uomini e di donne hanno lottato in quei frangenti bui della seconda guerra mondiale, non sono acquisiti per sempre. E vanno alimentati con la memoria e con la coscienza collettiva&rdquo;. Le parole pronunciate da Piero Lacorazza a margine della cerimonia di premiazione del concorso &ldquo;Il racconto della Shoah anche nella memoria della Basilicata&rdquo;, promosso dal Consiglio regionale della Basilicata e rivolto agli istituti superiori del territorio regionale, riassumono tutto il senso della manifestazione che si &egrave; svolta oggi a Matera nella mediateca provinciale.<br /><br />Pochi minuti prima il presidente del Consiglio regionale aveva assistito alla consegna delle &ldquo;medaglie d&rsquo;onore&rdquo; conferite dal Capo dello Stato ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l&rsquo;economia di guerra ed ai familiari dei deceduti. Una iniziativa che la Prefettura di Matera ha voluto unire alla manifestazione del Consiglio regionale. E&nbsp; dopo aver ascoltato le parole di Biagio Persia e quelle dei parenti di Pasquale Paolicelli e di Pasquale Picerno, a cui sono stati attribuiti questi riconoscimenti, Lacorazza ha aggiunto che &ldquo;se oggi siamo qui e godiamo di libert&agrave; e democrazia, &egrave; soprattutto grazie a loro, e l&#39;emozione dei familiari che ci hanno trasferito stamattina &egrave; uno scrigno che dobbiamo preservare&rdquo;.<br /><br />Nel complimentarsi con tutti gli studenti per l&rsquo;impegno profuso, Lacorazza ha ringraziato i dirigenti scolastici e i docenti che li hanno sostenuti ed accompagnati durante il percorso di studio e approfondimento dei tragici eventi che hanno segnato il &lsquo;900. Ha inoltre ringraziato i rappresentanti delle istituzioni intervenuti (il sindaco di Matera Salvatore Adduce, Anna Maria Amenta in rappresentanza della Provincia di Matera, il viceprefetto Alberico Gentile, i consiglieri regionali Roberto Cifarelli e Achille Spada), Grazia Di Veroli in rappresentanza dell&rsquo;associazione degli ex deportati nei campi di sterminio per motivi politici e razziali, la storica Elisa Giuda e Lucia Carlomagno che ha fatto parte della giuria che ha valutato gli audiovisivi prodotti dagli studenti dell&rsquo;IIS &ldquo;Saverio Nitti&rdquo;&nbsp; e dell&rsquo;IIS &ldquo;L. Da Vinci&rdquo; di Potenza, del Liceo Scientifico &ldquo;Federico II di Svevia&rdquo; di Melfi, dell&rsquo;IIS &ldquo;E. Fermi&rdquo; di Muro Lucano, dell&rsquo;IIS &ldquo;Carlo Levi&rdquo; di Grassano e dell&rsquo;IIS &ldquo;Cerabona&rdquo; di Marconia di Pisticci. Il premio &egrave; andato agli studenti di Muro Lucano, autori di uno studio sugli ebrei internati in Basilicata durante la seconda guerra mondiale illustrato nelle pagine web della scuola (www.iisfermimuro.gov.it).&nbsp;<br /><br />&ldquo;Per noi, in Basilicata alimentare la memoria – ha detto Lacorazza – significa ad esempio ricordare bene Matera e Rionero, le citt&agrave; dove nel mese di settembre del 1943, a pochi giorni di distanza, le popolazioni si rivoltarono contro i nazisti che scappavano dall&rsquo;Italia. Ma significa anche sapere chi sono le persone a cui, in tanti Comuni della Basilicata, sono dedicati monumenti che risalgono in alcuni casi alla prima guerra mondiale, se non addirittura all&rsquo;epopea risorgimentale. Memoria, quindi, e futuro. Perch&eacute; la memoria alimenta la cultura ed accompagna la comunit&agrave; verso il futuro, che deve essere scritto innanzitutto dai giovani. Gli studenti vincitori di questo concorso faranno un viaggio di studio nei luoghi della memoria per eccellenza, ad Auschwitz e Birkenau. Io ci sono stato qualche anno fa, e serbo un ricordo profondo e intimo di quella esperienza. Mi auguro che sia cos&igrave; anche per voi, e spero che possiate condividere questa esperienza con gli altri ragazzi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Settant&rsquo;anni dopo la liberazione di Auschwitz – ha detto ancora Lacorazza -, nel Giorno della Memoria c&rsquo;&egrave; un altro sterminio da ricordare: la pagina dolorosa e poco sconosciuta dell&rsquo;Aktion T4, il nome del progetto nazista di eliminazione di disabili e malati mentali, 300 mila persone. Fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah, realizzata in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, ebbe inizio prima dei campi di concentramento e termin&ograve; addirittura dopo la liberazione. E furono tanti anche gli omosessuali che nel corso della follia nazista furono internati in campi di concentramento insieme a Ebrei, Rom, Sinti, Jenisch&nbsp; e testimoni di Geova. Anche tutto questo non va dimenticato&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br />

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