“Il limite delle Primarie all'italiana è che nessuno dei candidati propone progetti e programmi, ma solo confronto di volti e slogan per le tifoserie”.
E’ l’analisi che propone Antonio Giansanti, componente della Commissione nazionale di Garanzia del Partito Socialista Italiano, secondo il quale “non bisogna cantare vittoria e né enfatizzare più del dovuto per le parlamentarie del PD e le primarie di coalizione del centrosinistra nazionale e regionale. La scomparsa della politica e dei partiti ad eccezione di quelli personali, l'assenza di un forte partito socialista o di una forza politica che anche in Italia si richiami al socialismo europeo – afferma l’esponente socialista – impongono a tutti una seria riflessione e risposte concrete ed adeguate”. Innanzitutto “la politica italiana soffre la grave mancanza di partecipazione giovanile. Secondo gli ultimi sondaggi sull'interesse dei giovani alla politica, infatti, si può notare come quest'ultima sia gravemente compromessa dall'assenza di un'etica che guida l'agire della classe dirigente”.
A parere di Giansanti, “finalmente la Corte Costituzionale ha fatto giustizia di leggi antidemocratiche e obbrobriose. La politica realizzata negli ultimi anni si dimentica dell'importanza e del ruolo della persona umana. Troppo spesso – continua – viene trascurato il fatto che, oltre il numero dei sondaggi e delle indagini statistiche, ci sono degli uomini, dei giovani e delle donne che non hanno un valore utilitaristico, ma hanno un fine in se stessi, perciò, hanno il diritto alla dignità. Ecco l'importanza di farsi promotori di un'azione che darebbe prestigio, ovvero quella di donare alla politica una nuova anima. Il futuro non deve essere segnato da incertezza e precarietà, la politica deve dare risposte concrete, soprattutto, ai più deboli e alle nuove generazioni. Il nostro obiettivo, per questi motivi – conclude Giansanti – deve essere anche quello di divenire portavoci di valori morali e ideali saldi nell'amministrare quotidiano il bene comune”.
bas 07