Intervento di Antonio Giansanti, Segretario organizzativo del PSI di BasilicataI temi dell'ambiente, della politica energetica e del petrolio, in particolare, i Socialisti li hanno sempre sollecitati e trattati con la laicità necessaria per non compiere scelte sull'onda del giustizialismo o sulla scorta di fenomeni contingenti, come nel caso del referendum del 17 aprile.Riguardo al primo dato, l'intervento “ciclico” della magistratura nei temi ambientali, è probabilmente stimolato, almeno in parte, da una legislazione ambientale schizofrenica, contraddittoria ed inefficace, che viene continuamente superata da una sequenza di provvedimenti singoli ed estemporanei sulle grandi emergenze.Il problema è come trivelliamo, poiché il procedimento di estrazione, in particolare del petrolio, produce una grande quantità di rifiuti speciali, il cui smaltimento diviene sempre più oneroso.L'altro problema è dove trivelliamo, l'altro ancora del perchè trivelliamo, cioè di quale sia l'effettivo e concreto interesse collettivo per il Paese, in termini di ricchezza prodotta, valore aggiunto, gettito fiscale, posti di lavoro, economia indotta.Per tali ragioni il problema vero non si può semplicisticamente ridurre al binomio trivelliamo/non trivelliamo oppure nel risolvere la disputa tra i fautori delle competenze statali ed i sostenitori delle competenze delle Regioni.Per i motivi sopraesposti non discutere di questi temi sarebbe estraneo alla tradizione socialista di analisi e di interpretazione della realtà, sopratutto alla luce del risultato referendario del 17 aprile.Le contraddizioni emerse anche nel dibattito pre-elettorale sul referendum non devono influenzare più il dibattito futuro sulle politiche energetiche onde evitare il rischio di fare perdere di vista le grandi opportunità che l'Italia può trarre dalle fonti rinnovabili e dal risparmio ed efficentamento energetico.Urge rivedere e semplificare la normativa ambientale attualmente contraddittoria e schizofrenica.Bisogna, altresì, proseguire e rafforzare la spinta riformista per una politica capace di gestire con energia e rigore la fisiologica divergenza tra gli interessi a consumare le risorse della grande industria e quelli della salvaguardia dell'ambiente e delle comunità locali.bas 03