“Prende forma, dopo 17 anni, un campo di regole che pone le basi per la definizione di un migliore equilibrio tra un più efficiente processo di gestione dei rifiuti e pianificazione territoriale”
“Dopo 17 anni dalla legge regionale 6/2001, si approva la nuova disciplina per la gestione dei rifiuti che affianca il Piano approvato a dicembre 2016. È senza dubbio un passaggio molto rilevante e qualificante per questa legislatura del quale va dato merito all’assessore all’Ambiente Francesco Pietrantuono e all’intero Consiglio regionale, a partire dalla maggioranza di centrosinistra che ha dato un contributo concreto al fine di migliorare e rafforzare la iniziale proposta formulata dalla Giunta”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza commentando l’approvazione del disegno di legge della Giunta sulla gestione dei rifiuti.<br /><br />“Come è risultato evidente – aggiunge Lacorazza – nessuna lobby o particolare interesse bloccava l’approvazione della legge così come sostenuto, tempo fa, da improvvide, generiche ed infondate accuse del segretario regionale dei socialisti Livio Valvano, spingendosi fino a tentare di far mancare il numero legale su una legge elettorale che ha abrogato il listino, introdotto la doppia preferenza di genere, rafforzato la rappresentanza e mitigato il presidenzialismo. Un riforma, quella elettorale, che con il nuovo Statuto atteso da anni e la guida del referendum nazionale contro l’art. 38 della legge Sblocca Italia ha qualificato questa legislatura”.<br /><br />A parere di Lacorazza “la legge regionale approvata ieri è la scelta possibile nella fase storica che stiamo vivendo, che trascina ritardi e fratture profonde con ripetute emergenze ambientali tali da compromettere, per le restrizioni introdotte, soprattutto una filiera green che si sarebbe potuta rafforzare nel solco delle direttive comunitarie sulla gestione dei rifiuti. Abbiamo anni alle nostre spalle di cassonetti stracolmi e di vicende che hanno segnato profonde fratture ‘ambientali –democratiche’ tali da non poter compiere scelte più coraggiose, senza generare sospetti ed allarmismi, realizzando dai rifiuti un’opportunità anche per generare economia e lavoro”.<br /><br />“In questa fase è necessario provare a ‘sanare e risanare’, ‘bonificare e decontaminare’ provando a creare un circuito virtuoso – afferma ancora il consigliere del Pd – tra diritti e doveri per i cittadini e per le istituzioni. In attesa che passino 60 giorni per l’eventuale impugnativa da parte del Governo nazionale possiamo comunque dire che prende forma, dopo 17 anni, un campo di regole che pone le basi non solo per la definizione di un migliore equilibrio tra un più efficiente processo di gestione dei rifiuti e pianificazione territoriale ma anche di disposizioni che possono consentire di migliorare l’attività di bonifica e di intervento sui siti contaminati anche da amianto. Sarà necessario monitorare l’attuazione del piano e della legge regionale per verificarne gli impatti, completare il percorso affinché anche con gli investimenti previsti per l’impiantistica si possa tendere ad alzare le percentuale di raccolta differenziata e a calmierare, se non abbattere, i costi con enorme beneficio per Comuni e cittadini”.