Gd Potenza su Festa della Liberazione

"A Potenza, il 25 Aprile, nessun appuntamento istituzionale ha ricordato la ricorrenza della Festa della Liberazione, nulla è stato organizzato. Nemmeno la consueta corona al monumento dei caduti. Una città senza memoria, e una città senza memoria è una città che genera figli inconsapevoli". Lo dichiara Federico Mussuto, responsabile Scuola Giovani Democratici di Potenza.
"Ho 18 anni, e tocco con mano come la mia generazione senta pochissimo i momenti importanti legati alla nostra storia. Nati e cresciuti in un mondo che ricorda il proprio passato solo nei giorni in cui ne cade una ricorrenza (quando tutto va bene).
L'errore che stiamo commettendo – prosegue il dirigente dei Gd –  è quello di perdere il valore e il significato vero della storia. Spesso ci dimentichiamo che ogni storia è storia contemporanea, perché per remoti e remotissimi che sembrino cronologicamente i fatti che vi entrano, essa è, in realtà, storia sempre riferita al bisogno e alla situazione presente, nella quale quei fatti propagano le loro vibrazioni.
Le ricorrenze non hanno altro compito se non stimolare e far vivere i valori con i quali si è fatta la storia del nostro Paese. Nel caso del 25 Aprile quelli della Resistenza. I Valori che hanno mosso i partigiani, eroi dell'impegno altruistico, l'esempio di quanta forza si crei per affermare un valore comune, di quanto coraggio e determinazione scaturisca nel lottare per ciò in cui si crede. L'"appartenenza" cantava Giorgio Gaber, l'ineguagliabile sensazione di far parte di qualcosa più grande di noi, l'appagamento di partecipare, condividere e andare avanti, insieme.
Quei valori rischiano di affievolirsi col tempo, bollati dalle famiglie, e, come è capitato a Potenza, da istituzioni e classi dirigenti, come archivi storici invece che come insegnamenti vitali. Oggi, il 25 Aprile deve essere voglia di sopravvivere, di riappropriarsi del passato per conquistare il proprio futuro.
E' nostra responsabilità stimolare questa consapevolezza nei giovani perché è il migliore strumento che la mia generazione ha per migliorarsi e costruire un futuro all'altezza dei sogni dei nostri nonni. Ma è soprattutto responsabilità di classi dirigenti ed istituzioni dare il buon esempio e non lasciare pezzi della nostra identità a prendere polvere in un cassetto".

BAS 05

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