Gallipoli Cognato, Braia e Polese: mortificato il territorio

Il consiglieri di Ab e Pd hanno abbandonato la riunione della Commissione. “Ci hanno impedito di convocare i sindaci dei Comuni di Calciano, Accettura, Castelmezzano, Pietrapertosa, Oliveto Lucano per avere il loro parere” sul Piano del Parco

&ldquo;Le comunit&agrave; locali per questa maggioranza non esistono. Ci hanno impedito di convocare in audizione i sindaci dei Comuni di Calciano, Accettura, Castelmezzano, Pietrapertosa, Oliveto Lucano per avere il loro parere e la condivisione delle comunit&agrave; prima della approvazione del Piano del Parco Gallipoli Cognato&rdquo;. Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali Luca Braia (Avanti Basilicata) e Mario Polese (Comunit&agrave; Democratiche) motivando la decisione di abbandonare l&rsquo;aula prima della votazione, in terza Commissione consiliare, del Piano del Parco Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane.<br /><br />&ldquo;Una richiesta logica, oltre che utile ad acquisire nel luogo istituzionale preposto il parere dei Sindaci che oggi governano quelle comunit&agrave;. Ci&ograve; ci &egrave; stato palesemente negato – proseguono Braia e Polese -. Il piano, che per la prima volta veniva portato in commissione per la sua valutazione, definisce le destinazioni di utilizzo di oltre 27.000 ettari di territorio ed &egrave; stato costruito in nove anni. La maggioranza, insieme al Movimento 5 Stelle, lo approva in poco pi&ugrave; di un&rsquo;ora di seduta. Ci &egrave; stato negato un rinvio, anche di qualche giorno e, soprattutto, l&#39;audizione dei sindaci. Forse per paura che questi potessero eccepire qualcosa, come se non avessero eventualmente titolo a farlo dal momento che, a questo Piano, sono legati i destini ambientali ed economici dei cittadini che amministrano e, comunque, della Basilicata tutta. Una maggioranza che afferma sempre di essere arrivata solo da pochi mesi al Governo e di dover avere il tempo per studiare le carte. Oggi, invece, chiede di votare subito in Commissione, svilendo la democrazia e svalutando un approfondimento diretto con soli 5 sindaci interessati come inutile o superfluo ma, soprattutto, pericoloso&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ci ha lasciati basiti la risposta del presidente della Commissione Quarto, secondo cui i sindaci si sarebbero gi&agrave; espressi nelle varie conferenze di servizi del passato: l&rsquo;ultima, per la cronaca, risale al 2017. Ancora di pi&ugrave; il sentire affermare che si possono audire i sindaci dopo il voto, come nel classico napoletano &lsquo;dopo che hanno rubato a Santa Chiara….&rsquo;. Il voto lampo in Commissione, a maggioranza dei presenti, giustificato dal dover chiudere l&#39;approvazione del piano in Consiglio. Il motivo &egrave; perch&eacute; entro il 30 settembre prossimo deve essere approvato per consentire al Consiglio Europeo di assegnare, eventualmente, al Parco il &lsquo;Diploma delle Aree Protette&rsquo;. Ci&ograve; quindi risulta essere di gran lunga molto pi&ugrave; importante delle stesse comunit&agrave; e dei sindaci che questo piano nel parco dovranno poi attuarlo e viverlo oltre che gestirlo. Siamo alla chiara mortificazione del territorio – concludono i due consiglieri. Cosa serve chiamare i sindaci dopo che si &egrave; gi&agrave; approvato un provvedimento? Auspichiamo – concludono Braia e Polese – che gli stessi amministratori coinvolti e che non abbiamo potuto sentire per volont&agrave; della maggioranza, facciano sentire la loro voce e lo sdegno per tale trattamento&rdquo;.&nbsp;

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