Il capogruppo del M5s fa riferimento alla zona Cerro Falcone 1 a circa 50 metri di distanza dal pozzo Eni e chiede a Pittella e Berlinguer quali controlli sono stati effettuati dal personale Arpab
“Il 17 aprile scorso alcuni cittadini mi hanno segnalato la fuoriuscita di un liquido oleoso di colore rossastro dal terreno nei pressi di una fonte d’acqua in zona Cerro Falcone 1 nel Comune di Calvello, a circa 50 metri di distanza dal pozzo Eni Cerro Falcone1. A seguito della segnalazione, corredata da video e foto, ho riferito quanto alla stazione carabinieri di Venosa”.<br /><br />Lo riferisce il capogruppo del M5s Gianni Leggieri aggiungendo che “il giorno seguente 18 aprile su sollecitazione dei carabinieri, il personale dell’Arpab ha effettuato alcuni campionamenti al fine di verificare le cause del fenomeno denunciato e la natura e composizione della sostanza rilevata”.<br /><br />“Inoltre – continua – come risulta dall’archivio Sos lucania del Wwf, alcuni dei pozzi già perforati, (ad esempio il Cerro Falcone) hanno interessato strutture idrogeologiche di importanza regionale interconnesse con impianti di distribuzione delle acque potabili di importanza strategica (acquedotto dell’Agri) e sono stati ubicati in aree ad alta vulnerabilità intrinseca degli acquiferi, come risulta dalla carta della vulnerabilità intrinseca dei monti Volturino e Calvelluzzo, prodotta dal gruppo nazionale per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche”.<br /><br />“Quindi – dice Leggieri – mi risulta superfluo persino dire quanto potrebbe essere grave uno sversamento di idrocarburi nell'area che funge da volano idrogeologico per tutto il sistema idrogeologico dei monti Volturino e Calvelluzzo. In particolare, con riferimento alla parte in sinistra del fiume Agri sono presenti decine di sorgenti con portate rilevantissime; le sole sorgenti del m. Volturino – Calvelluzzo drenano una portata media annua di oltre 530 1/sec, con acque dai delicati equilibri idrochimici e strette da interscambi idrici sotterranei tra gruppi montuosi adiacenti che rendono ancor più delicato il sistema idrogeologico consentendo ad un effetto inquinante di propagarsi nel tempo in diverse strutture”.<br /><br />“Siccome è interesse di tutti tutelare la salute pubblica e fare immediatamente chiarezza su quanto segnalato, evitando ulteriori disastri ambientali e predisponendo gli eventuali interventi necessari, soprattutto alla luce delle tante notizie apparse in questi giorni sulla stampa e dei fatti oggetto di indagine da parte della procura della repubblica – conclude – ho chiesto al presidente della Giunta regionale Pittella e all’assessore all’Ambiente Berlinguer di spiegarci quali controlli sono stati in concreto effettuati dal personale dell’Arpab; se le analisi sono già state effettuate e se vi sono dei risultati; e nel caso in cui dette analisi non dovessero essere ancora state completate, quali sono i tempi di attesa per ottenere risposte”.<br /><br />L.C.<br />