Il consigliere del Pdl in una interrogazione chiede lumi sulla vicenda che ha interessato la società di formazione ‘Oxford School’
“Sperpero di danaro pubblico. Dopo le vicende del pignoramento alla Regione Basilicata per la questione Icla Spa, dagli organi di informazione si è appreso di una altra ‘disavventura’ o meglio di un ordinario sperpero di fondi europei. Mi riferisco alla vicenda della condanna, da parte della Corte dei Conti, nei confronti della società di formazione Oxford School che dovrebbe risarcire circa 267mila euro alla Regione Basilicata per alcuni corsi di formazione previsti dal Por Basilicata 2000-2006”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa, il quale sulla vicenda ha presentato una interrogazione.
“Certo – precisa il consigliere – si potrebbe dire che in questo caso specifico sia l’Ente regionale ad essere ‘leso’ da parte di un privato. Però, riflettendo anche solo per un attimo, viene spontanea chiedersi cosa sia successo e come possa essere successo. Secondo la Corte dei Conti, da quando apprendiamo dalla stampa, la società in questione ha utilizzato uno stratagemma alquanto semplice per addebitare alla Regione Basilicata l’intero contributo di corsi di formazione,invece dei contributi previsti variabili dal 50 per cento al 70 per cento. Sottolineiamo che si tratta di circa 14 corsi di formazione, quindi non soltanto di un singolo caso”.
Rivolgendosi al Governatore Vito De Filippo, Rosa chiede di sapere “se la vicenda corrisponda al vero e, nel caso affermativo, il motivo di questa irregolarità macroscopica, considerato che è stata ripetuta per ben 14 volte”. “Immaginando che esistano rendiconti finali sui corsi – aggiunge il consigliere – viene da chiedersi come non sia mai emersa da qualche controllo interno delle strutture regionali sia preventivo che finale. Ho anche chiesto al Presidente De Filippo il dettaglio del programma delle attività formative nell’ambito del Por Basilicata 2000-2006 presentate dalla società Oxford School e quante ne siano state finanziate con il relativo importo e se vi sono fattispecie similari che coinvolgono altri soggetti” .
“Ancora una volta – sottolinea il consigliere – torna alla ribalta il fenomeno ‘formazione’ che, in Basilicata, si sta caratterizzando nella migliore delle ipotesi come un assegno di povertà ‘non formante’ per i giovani, ma purtroppo anche quale sistema strutturato per mantenere in vita un circuito di enti e società di formazione ed una pletora di formatori. Si garantisce così il reddito con soldi pubblici a privati mentre i giovani cervelli lucani emigrano o rimangono disoccupati”.
“Dopo tanti milioni di euro piombati dalla generosa Unione Europea sulla sprecona Lucania – si chiede Rosa – quali sono stati i reali benefici in termini di occupazione per i “giovani formati”? Credo ben pochi ma attendo una risposta suffragata da dati reali e concreti e senza alcuna retorica o demagogia”.