“Nella spesa dei fondi europei in Basilicata, come in tutte le altre Regioni del Sud, bisogna guardarsi dall’ “ansia da prestazione”: riuscire a spendere quanto più velocemente possibile concentrando ogni attenzione più alla quantità che alla qualità degli interventi”. E’ il commento del segretario regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro aggiungendo che “i riconoscimenti e gli elogi che sono venuti ieri a Matera alla nostra Regione dalla Commissaria Ue Creu e dal sottosegretario De Vincenti per aver raggiunto l’85% dell’impegno per la programmazione 2007-2014 non devono far perdere di vista l’obiettivo centrale che è quello di non sprecare neppure un euro dell’Unione Europa. Bene dunque l’accelerazione della spesa dei fondi europei attraverso la clausola investimenti, ma occorre ben altro iniziando da significativi investimenti per le infrastrutture materiali e immateriali, concentrando le risorse su pochi ma utili progetti mirati allo sviluppo e alla ripresa economica. In tutto il Sud – continua il segretario della Uil – occorre reintrodurre una politica di fiscalità di vantaggio che colmi il gap produttivo tra le varie aree del Paese. Occorre, quindi, mantenere le attuali regole per l’esonero contributivo (3 anni e decontribuzione piena), detassare gli utili delle imprese, attraverso l’azzeramento dell’IRES per 3 anni a quelle aziende che, attraverso nuove assunzioni a tempo indeterminato, aumentino la loro base occupazionale. Inoltre, la Uil propone di individuare in ogni Regione delle “Zone Economiche Speciali”, ovvero delle zone con tassazione diretta e indiretta inferiore a quella stabilita dalla Legge, quale strumento attrattivo di investimenti”.
Vaccaro ricorda le proposte, sempre più attuali, del Centro Studi per lo sviluppo sociale in Basilicata. In sintesi: la promozione di partenariati territoriali costruiti tra pubblico e privato finalizzati alla condivisione dei fabbisogni professionali del mercato del lavoro locale, per sviluppare il dialogo e l’integrazione tra gli interlocutori coinvolti e migliorare le azioni di incontro domanda-offerta di lavoro; la costituzione di una struttura speciale animata anche da rappresentanze giovanili e del lavoro su cui attestare tutti i momenti dalla progettazione degli interventi, alla promozione della domanda alla erogazione delle risorse. Un sistema di ‘sportelli lavoro e sviluppo’ secondo il modello già sperimentato con le ‘Missioni di sviluppo’. Un luogo autogestito con dentro le strutture pubbliche (i Cpi, uffici decentrati regionali, Comuni) animato da figure tipo gli agenti di sviluppo capace di condensare in un solo momento tutto ciò che serve per il successo di un progetto individuale o collettivo inclusa la ricerca ed erogazione del finanziamento; la sperimentazione del contratto di ricollocazione” che preveda modalità di ricollocazione e di riqualificazione coerenti con i bisogni della persona e dell’azienda e misure di sostegno alla conciliazione famiglia – lavoro”; un’azione di sistema per le aree interne della Basilicata che partendo dalla messa in sicurezza del territorio punti alla valorizzazione del contesto locale attraverso dinamiche di sviluppo che coniugano innovazione e tradizione.
La nuova programmazione deve essere accompagnata da strumenti e strutture in grado di assicurare la corretta analisi del contesto locale, sia dal punto di vista delle dinamiche economiche che sociali, favorendo la partecipazione attiva delle PES; solo attraverso una nuova dinamica partenariale sarà possibile assicurare la realizzazione di azioni concrete, efficaci e misurabili, che consentano alla Regione non tanto il raggiungimento dei target di spesa quanto il miglioramento reale degli indicatori di benessere dei lucani”.
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