Il consigliere regionale: “Fondi premiali per le Università, l’Unibas resta a bocca asciutta”
“Nemmeno un centesimo dei 271 milioni di euro annui destinati dalla finanziaria ai dipartimenti di eccellenza delle università italiane è stato intercettato dall’Università degli Studi della Basilicata e questo la dice lunga sulla necessità per il nostro Ateneo di rafforzare e valorizzare la qualità della ricerca scientifica prodotta”.<br /><br />A dichiararlo, in una nota, il consigliere regionale, Michele Napoli, che sottolinea come "accanto al Fondo di finanziamento ordinario delle Università esistono criteri e fondi di premialità, come quello previsto dalla legge 232 del 2016 ( la finanziaria di due anni fa) con cui lo Stato finanzia i dipartimenti universitari che spiccano per la qualità della ricerca prodotta e per la coerenza del progetto di sviluppo, destinando loro risorse pari a un miliardo e 355 milioni di euro, ripartiti in tranche da 271 milioni di euro annui per i prossimi cinque anni (2018-22)”.<br /><br />“In questa Champions league dell’innovazione scientifica – precisa Napoli – l’Unibas non è riuscita a disputare nemmeno il girone di qualificazione, non rientrando nemmeno tra i 352 dipartimenti universitari di eccellenza, tra i quali sono stati selezionati i migliori 180 che si divideranno i 271 milioni di euro all’anno per i prossimi cinque anni e con il quali potranno assumere docenti, valorizzare talenti e idee, rafforzare infrastrutture e attività didattiche di alta qualificazione”.<br /><br />“Una debacle – dice Napoli – che non può essere mitigata dalla circostanza che tra i 180 campioni della ricerca scientifica selezionati e finanziati dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica 106 si trovino al Nord, 49 al Centro e solo 25 al Sud”.<br /><br />“Se il Settentrione prende decisamente il largo – aggiunge Napoli – anche l’area meridionale del Paese presenta autentici gioiellini della ricerca scientifica come l’Ateneo di Macerata, che vede due dei suoi dipartimenti ammessi al finanziamento, quello di Salerno, anch’esso selezionato con due dipartimenti e quelli di Benevento e del Salento. Non c’è purtroppo l’Unibas – conclude il consigliere – e questo è un dato di fatto, al di là dei luoghi comuni e della facile comunicazione”.<br />