Fondi ex card benzina, Rosa: solo assistenzialismo

“Se si continua a polverizzare somme così importanti invece di investirle, prioritariamente, per le imprese, per i lavoratori autonomi, per creare occasioni di sviluppo, non ci sarà alcuna speranza per il nostro territorio”

&ldquo;Poco pi&ugrave; di 140 milioni di euro. A tanto ammontano le risorse derivanti dalla riprogrammazione della ex card benzina per gli anni 2013/2014, cui potrebbero aggiungersi altri 60 milioni di euro circa per il biennio 2015/2016. Il programma d&rsquo;azioni, che ripartisce la prima tranche del fondo assegnato (circa 67 milioni di euro), &egrave; stato sancito dal protocollo d&rsquo;intesa stipulato tra il ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell&rsquo;Economia e Finanze e la Regione Basilicata il 20 dicembre scorso. Il criterio di ripartizione delle risorse rende bene l&rsquo;idea di come questa classe politica non ha nessuna visione di futuro e di sviluppo e la Basilicata, nelle loro mani, non ha nessuna possibilit&agrave; di crescita&rdquo;.<br /><br />Lo ha detto il capogruppo di Laboratorio Basilicata &ndash; Fratelli d&rsquo;Italia Gianni Rosa.<br /><br />&ldquo;Sebbene l&rsquo;accordo preliminare tra il ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Basilicata, siglato a marzo 2015, con l&rsquo;assegnazione dell&rsquo;80% del fondo alle misure per lo sviluppo economico e il 20% alla social card sembrava invertire la rotta rispetto al passato, mettendo finalmente come obiettivo prioritario lo sviluppo economico della Regione &ndash; aggiunge Rosa -, dobbiamo constatare che l&rsquo;accordo &egrave; stato ampiamente disatteso. Nella ripartizione della sola prima tranche, la percentuale destinata alle misure di sviluppo economico &egrave; di circa il 50%, il restante 50% andr&agrave; a misure di coesione sociale, tra cui il tanto rimpallato &lsquo;reddito minimo di inserimento&rsquo;. Se poi consideriamo che la quota destinata alla social card non &egrave; ancora contemplata e sar&agrave; assegnata in un successivo protocollo d&rsquo;intesa, le percentuali di ripartizione subiranno un deciso ribaltamento: 80% per assegni di povert&agrave; e 20% allo sviluppo economico&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Lo stesso Pittella – afferma ancora l&rsquo;esponente di Fdi-An – ha ricordato che &lsquo;secondo le indicazioni del Mise e del Mef, le risorse derivanti dalla riprogrammazione della card benzina dovevano essere finalizzate in via prioritaria allo sviluppo economico del territorio ma nella nostra proposta abbiamo cercato di tenere in equilibrio le azioni per le imprese e quelle per le fasce pi&ugrave; deboli&rsquo;. In sostanza, nonostante due ministeri diano indicazioni precise e vincolanti, il governatore della Basilicata pensa bene di fare comunque di testa sua e di solcare, in continuit&agrave; col passato, la via dell&rsquo;assistenzialismo. La storia non insegna nulla e si perde l&rsquo;ennesima occasione per creare un sano e virtuoso sviluppo del territorio. Pittella sceglie la via della povert&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Noi non sottovalutiamo il bisogno di sostenere le fasce pi&ugrave; deboli – conclude Rosa -, ma &egrave; proprio per loro che bisogna spezzare questo giogo. La ventennale politica assistenzialista del centrosinistra ha condotto la Regione ad uno stato di bisogno sempre pi&ugrave; dilagante ed ora si pensa di contrastarla solo con un reddito di povert&agrave;? Perch&eacute; &egrave; di questo che si tratta. Tra altri 20 anni non ci sar&agrave; reddito di inserimento che basti a risollevarci dalle macerie. Se si continua a polverizzare somme cos&igrave; importanti invece di investirle, prioritariamente, per le imprese, per i lavoratori autonomi, per creare occasioni di sviluppo, non ci sar&agrave; alcuna speranza per il nostro territorio. Ci saremmo aspettati una decisa presa di posizione delle associazioni imprenditoriali, di Confindustria, dei sindacati sulla bont&agrave; di queste scelte ma le stesse, nel corso di un incontro, sembra abbiano condiviso la linea del governatore Pittella. Dobbiamo, quindi, prendere atto che i poveri in Basilicata piacciono e non solo a Pittella. Dobbiamo tristemente prendere atto che questa Regione pu&ograve; vivere solo di assistenzialismo e non avere mai la crescita dignitosa che tanto merita&rdquo;. &nbsp;

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