Fondazioni Antiusura: burocrazia non blocchi gli aiuti

"Da quando M. ha scoperto che la più piccola dei suoi quattro figli è affetta da una grave malattia ha messo tutto da parte, sul lavoro ha iniziato a chiedere permessi su permessi, e ha girato mezza Italia finché ha trovato l’ospedale giusto. La bambina ora è ricoverata lì, in attesa dell’intervento, con la mamma e il papà accanto. Ma i soldi a casa scarseggiano, M. non è bancabile e per evitare di rivolgersi alle persone sbagliate, otto mesi fa chiede di accedere al cosiddetto contributo Una tantum previsto dalla Legge antiusura regionale. Poca cosa, 2.000 euro, ma è tantissimo per chi fa a pugni con un reddito che non basta mai e ha bisogno di pagarsi una pensione vicino all’ospedale in una città a centinaia di chilometri da casa sua". Esordiscono così i presidente della Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo e della Fondazione Antiusura Regionale Mons. V. Cavalla. don Marcello Cozzi e don Basilio Gavazzeni. 
"Purtroppo però gli aiuti economici deliberati a partire dallo scorso mese di maggio dal Comitato Regionale Antiracket e Antiusura, a favore di persone a rischio o vittime di usura, non sono ancora stati erogati. Sono mesi che dalle stanze dei Palazzi ci viene rassicurata una firma che invece non viene mai posta. A M. non sappiamo più cosa dire. Alla politica invece si. Al presidente della Regione,
agli Assessori e ai consiglieri tutti.
Non cercate l’antipolitica fuori dal Palazzo – continuano don Cozzi e don Gavazzeni – ma nei vostri stessi uffici, in certo immobilismo di quella macchina politico/amministrativa e in certa burocrazia assassina che spezza le speranze di tanti poveri lucani, e alla fine rende inutile anche il lavoro di chi la politica la fa e la vuole fare davvero con passione, come sicuramente molti di voi. Non vogliamo generalizzare. Negli uffici della Regione c’è tanta brava gente che lavora con dedizione dalla mattina alla sera, ma ci sono anche tante storture e tanti ritardi che portano un nome e un cognome".
"Vi chiediamo, quindi, di non inficiare il lavoro fatto dal Comitato Regionale Antiusura e Antiracket. Se la Legge licenziata solo due mesi fa ha voluto corrispondere realmente alla volontà della politica regionale di contrastare tali fenomeni e non è stata soltanto un’iniziativa di facciata, come sicuramente non lo è
stata, si intervenga immediatamente perché vengano erogati i finanziamenti deliberati dando finalmente risposta alla disperazione e alla fatica di molti. In diversi casi si tratta di 2.000,00 euro, che – concludono – per qualche burocrate di ufficio non sarà niente, ma per M. e altri come lui che incontriamo ogni giorno, farebbero la differenza fra un destino già segnato e la voglia di sperare".

bas 02

    Condividi l'articolo su: