L'opera "Capannone" del Maestro materano Mimmo Centonze è entrata a far parte della prestigiosa Collezione d'arte della Fondazione Roma, la Pinacoteca definita dal Prof. Emmanuele Emanuele "la più grande collezione dal '400 ad oggi".
E’ quanto si apprende da una nota diffusa dallo stesso Centonze in cui si sottolinea che: “La Collezione è stata anche visitata dal Presidente Sergio Mattarella. Il grande dipinto di tre metri è esposto nella sede permanente della collezione, ovvero a Palazzo Sciarra, lo storico edificio che si affaccia su Via del Corso a Roma aperto gratuitamente al pubblico (accedendo da Via Marco Minghetti 17).
Il dipinto – prosegue la nota – esposto nella collezione della Fondazione Roma insieme alle opere di grandi maestri del passato e contemporanei, nella sua essenzialità compositiva ben rappresenta l'essenza stessa delle opere dell'artista dedicate al tema dei capannoni. E’ infatti costruito essenzialmente sull'uso di due colori principali: un rosso infuocato ed energico e il giallo della luce, materico e tanto palpabile da sembrare reale, che irrompe all'interno del capannone. La stessa essenzialità caratterizza anche i due cumuli di ferro vecchio, di colore bruno, sui quali si intravedono solo dei barlumi arancioni che si mescolano alla materia abbandonata. La quantità di colore utilizzato per rappresentare la luce è impressionante: in alcuni punti della superficie pittorica supera i tre centimetri di spessore. Fa parte delle prime tre opere di tre metri realizzate dall'artista ed esposte in occasione della significativa esposizione monografica ‘Mimmo Centonze’, organizzata in collaborazione con la Fondazione Roma, curata e presentata da Vittorio Sgarbi nel 2012 a Palazzo delle Esposizioni di Roma, nella quale sono stati tracciati dieci anni di sviluppo, dal 2002 al 2012, di un energico percorso artistico che parte dagli intensi ritratti, realizzati con eccezionale acutezza e vigore, e dalle maestose eppure intime figure ritratte nello studio dell'artista, fino ad arrivare ai grandi spazi luminosi dei capannoni e dei monocromi ad essi ispirati, sorprendenti e mistiche intuizioni luminose che protendono al divino”.