Il capogruppo di Lb-Fdi chiede di conoscere relativamente al piano di spesa “quante e quali professionalità verranno impiegate nel progetto, le modalità di reclutamento del personale e una descrizione dettagliata delle altre voci di costo”
In Basilicata, la classe dirigente è impreparata ad affrontare le emergenze, soprattutto quando è essa stessa a causarle. Vi ricordate l’indagine epidemiologica, lanciata da Pittella, a seguito del Petrolgate? Dopo più di un anno non è ancora partita. Il peggio dello scandalo è passato e, quindi, la Regione può tornare alla sua routine di sfilate e foto”.<br /><br />Lo sostiene il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa che aggiunge “ma noi, che le vicende che interessano tutti i lucani, le seguiamo fino alla fine, abbiamo presentato un’interrogazione al presidente della Regione perché, se dell’indagine non se ne sa ancora nulla, è spuntato il piano di spesa. Vogliamo conoscere, da subito, quante e quali professionalità verranno impiegate nel progetto, le modalità di reclutamento del personale e una descrizione dettagliata delle altre voci di costo”.<br /><br />“Infatti – continua – nei 600.000 euro previsti, tra le altre voci, ci sono 100.000,00 per spese generali, 60.000 euro per organizzazione di corsi, incontri, seminari ed eventi formativi, stampa legatoria e riproduzione grafica, realizzazione sito web ecc. e 160.000 euro per le immancabili collaborazioni”.<br /><br />“In quei giorni di scandalo e vergogna, che consegnavano all’intero Paese l’immagine di una Basilicata martoriata da inquinamento e afflitta da una drammatica emergenza ambientale – dice Rosa – il presidente Pittella, rinchiuso nelle stanze del potere, cercò intempestive soluzioni per tentare di salvare la faccia. Così dalla sera alla mattina, con la deliberazione di Giunta n. 320 del 29/03/2016, venne approvata un’indagine epidemiologica con il pre-impegno della somma di 600.000 euro, da subito commissionata alla Fondazione biomedica lucana”.<br /><br />“In quel momento – prosegue – il tentativo era quello di buttare un po’ di fumo negli occhi e far finta di fare qualcosa, dinanzi al mare di vergogna che investì una parte significativa del partito democratico. Dopo quasi un anno, con la d.g.r. n. 1545 del 30/12/2016, è stato approvato il progetto Epibas di indagine epidemiologica e la relativa convenzione operativa tra la Regione e la Fondazione Biomedica. Ma cosa ha fatto la Fondazione, costituita nell’aprile 2014, fino ad oggi? Qualche convegno. Quello che Pittella definì ‘luogo di scambio dei saperi e di contaminazioni positive ed esercizio virtuoso dello stare insieme orientato alla concretezza’ ha finora dimostrato di essere un luogo di molte chiacchiere, pochi saperi e ancor meno concretezza”.<br /><br />“Ci pare, ma lo avevamo denunciato già all’atto della sua costituzione – conclude Rosa – che la Fondazione Biomedica rappresenti il solito carrozzone mangiasoldi, distributore di incarichi ai trombati dalla politica o agli ‘amici’ della politica. Di sicuro, almeno per il momento, i lucani non hanno visto nulla di alta ricerca scientifica e molto di sperpero di denaro. Pubblico”.<br /><br />L.C.<br />