"Alle 5 della mattina del primo aprile si è concluso il confronto con ABI con la definizione di una ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale dei lavoratori bancari.
Con l’ipotesi di intesa raggiunta ieri mattina per il rinnovo del contratto nazionale dei circa 309 mila bancari italiani e dei circa 1500 lavoratori lucani, abbiamo sconfitto la linea di chi in ABI aveva puntato alla disdetta e alla disapplicazione del contratto. La riconquista di un contratto di lavoro che è all’insegna della difesa, netta e chiara, dell’area contrattuale e degli inquadramenti professionali, condizione per difendere l’occupazione e rilanciare la contrattazione. Ora tale ipotesi di intesa sarà sottoposta alle assemblee di tutti i lavoratori interessati da realizzare entro il 15 giugno e ai quali verrà chiesto il mandato per sottoscrivere l’accordo”. Lo dichiara Bruno Lorenzo, segretario organizzativo di Fisac Cgil Basilicata.
"Dopo svariate ore di confronto ABI, sulla base delle richieste sindacali, ha ritirato le proposte sulla fungibilità, sull’insourcing e sugli inquadramenti.
Nel testo definitivo inoltre – prosegue Lorenzo – sono state precisate in maniera più dettagliata ed appropriata, come richiesto dalle OO.SS., le norme riguardanti:
• le garanzie sull’applicazione delle normative previgenti in materia di lavoro;
• il nuovo utilizzo del FOC (la cui scadenza è stata prevista per il 31/12/2018) per la ricollocazione dei lavoratori della sezione emergenziale del Fondo di solidarietà e di quelli licenziati per motivi economici.
“L’ ipotesi di intesa, pur in un contesto di difesa dell’impianto contrattuale, introduce elementi di innovazione che guardano in modo particolare ai giovani e all’occupazione. Ai giovani che, con la riduzione dal 18% al 10% del salario di ingresso, avranno un incremento salariale mensile di circa 175 euro pro capite, che si aggiungono agli 85 euro a regime di aumento contrattuale”.
Il tema giovani, “è una netta inversione di tendenza: rispetto agli ultimi vent’anni, infatti, i giovani rappresentano una priorità e questo spiega ciò che chiamiamo essere un’anima sociale del contratto, capace cioè di dare risposte in termini solidaristici, anche con gli impegni di riconversione del fondo per l’occupazione giovanile, per sostenere le politiche di reimpiego di tutti coloro che hanno perso il lavoro e stanno nel fondo emergenziale, nonché i lavoratori licenziati per motivi economici.
Di grande importanza – conclude il rappresentante sindacale di categoria – è la dichiarazione delle parti, prevista nell’ipotesi, che garantisce agli attuali occupati il mantenimento delle vecchie tutele, sia in caso di cessioni individuali del rapporto di lavoro che di cessioni collettive, vedi NewCo, fusioni o cessioni di ramo d’impresa”.
BAS 05