La Fiom e la Uilm unitamente alla RSU e alle maestranze della Green Power Technology comunicano l’assemblea permanente dei lavoratori a seguito dell’incontro tenutosi ieri, presso lo stabilimento di Tito Scalo, in cui – rendono noto i sindacati – la Direzione Aziendale, con la nomina del liquidatore, ha dichiarato la sostanziale cessazione dell’attività produttiva.
I lavoratori hanno deciso di rimanere in assemblea permanente fin quando non arriveranno risposte esaustive che possano tutelare i livelli occupazionali.
“L’azienda Green Power – spiegano Fiom e Uilm – si è radicata nel territorio lucano nel settembre 2006 grazie ai fondi Pia Innovazioni “ricevendo” incentivi pubblici per circa 11 milioni di euro, che avrebbero dovuto garantire almeno 35 posti di lavoro e soprattutto innovazione tecnologica. Invece, si è vissuto di utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali senza nessuna innovazione tecnologica e tantomeno livelli occupazionali tali da giustificare gli impegni assunti.
Pertanto, i lavoratori vivono una situazione drammatica a causa non solo delle incertezze industriali ma anche al mancato pagamento delle relative spettanze economiche (stipendi e retribuzione del contratto di solidarietà) da circa 4 mesi”.
Le Organizzazioni sindacali, perciò, chiedono che “tutte le Istituzioni e gli Organi preposti intervengano affinché questa vicenda non diventi l’ennesimo fallimento dell’area industriale di Tito Scalo caratterizzata da incentivi pubblici mal erogati e mal gestiti”.
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