Finanziaria 2012: Flovilla, non sottovalutare preoccupazioni Cisl

“In vista della Finanziaria Regionale 2012, non si possono certamente sottovalutare le prime valutazioni che sono venute dalla Cisl Basilicata, come le preoccupazioni espresse dallo stesso sindacato per i tagli alla spesa sociale, alle politiche ambientali e alle infrastrutture”. A sostenerlo è il vice coordinatore regionale dell’Udc Antonio Flovilla.
“Solo per quanto riguarda la spesa sociale, evidenzia la Cisl, si parla di una riduzione di circa 10 milioni di euro per effetto del patto di stabilità interno e dei tagli dei trasferimenti statali alle Regioni e al sistema delle autonomie locali. Pur in presenza di una situazione finanziaria drammatica che impone scelte drastiche, si impone la necessità di individuare strade alternative improntante ai principi dell'equità e del rigore che non penalizzino i consumi delle famiglie e non mettano a repentaglio la tenuta generale dell'economia lucana e i programmi di sostegno al reddito delle fasce sociali emarginate. E’ questo – aggiunge Flovilla – un principio che sentiamo di condividere perché i cattolici non possono che schierarsi, specie in questo difficile momento della vita di migliaia di famiglie lucane, dalla parte dei ceti sociali più deboli”.
Secondo il vice coordinatore dell’Udc “la Finanziaria che si appresta a varare la maggioranza di centrosinistra non può non tenerne conto perché il rigore di questa manovra, pur dettato da fattori esogeni al contesto strettamente regionale, come sostiene la Cisl, non sia pagato esclusivamente dalle famiglie dei lavoratori e dai pensionati sotto forma di tagli ai servizi sociali e sanitari e ai trasporti locali. Su questo terreno, siamo convinti, il centrosinistra, nel suo complesso, sarà in grado di fare sintesi e di individuare le misure e le azioni più efficaci da mettere in campo nel nuovo anno, senza nasconderci però la gravità della situazione nazionale ed internazionale. Si è tutti tanto e giustamente presi dall’andamento dei mercati finanziari, dalla necessità di mettere in sicurezza il nostro paese e la sua economia, di sostenere lo sforzo del nuovo Governo che forse facciamo passare in second’ordine le questioni concrete e reali che riguardano le persone. Bisogna, invece, ricordare sempre che ci sono molte persone e famiglie che soffrono, perché la crisi è soprattutto sofferenza e tormento esistenziale per molti.
Partirei, come punto di riferimento della riflessione che ci attende – continua il vice coordinatore dell’Udc – dalla nota del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace “ per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di una autorità pubblica a competenza universale“.
Un documento che ha sollevato una serie di critiche e di prese di posizioni, nei casi più benevoli è stato considerato utopico, quando non considerato eccessivamente radicale. Papa Benedetto XVI ha affrontato il cuore del problema con l’enciclica “Caritas in Veritate”, nella quale parla di quattro elementi chiave per superare la crisi economica: la necessità di cambiare le consuetudini etiche, una nuova “governance” della finanza mondiale, la promozione della giustizia sociale e dello sviluppo dei popoli, la necessità di mettere la persona al centro dello sviluppo. L’attuale crisi ci sta dunque dicendo che il “capitalismo finanziario” – conclude Flovilla – richiede un nuovo patto o una nuova alleanza globale che ridisegni la nuova architettura del capitalismo di terza generazione, se vogliamo che la crisi generi situazioni socialmente insostenibili. La questione sociale dei nostri tempi si può riassumere in un solo termine “disuguaglianza”. Senza un aumento dell’uguaglianza sostanziale tra i cittadini , la crescita non può riprendere. Sono temi nuovi su quali occorrerà fare continui approfondimenti senza chiusure pregiudiziali o restando fermi a schemi interpretativi del passato”.
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