“Da Chianciano è stata lanciata una nuova offerta politica di qualità per rilanciare l’Italia e la Politica, aprendo il partito a quanti hanno a cuore il bene del Paese, delle nostre comunità con rinnovata passione civile, senso di responsabilità, nuove idee e programmi per contrastare l’antipolitica, costruire un futuro migliore per incoraggiare gli italiani e i lucani ad uscire dalla difficili crisi”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente regionale della Basilicata dell’Unione di Centro Gaetano Fierro.
“La presenza a Chianciano di autorevoli esponenti del Governo Monti, di rappresentanti delle massime Istituzioni Nazionali, regionali e locali, di rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di categoria, oltre alla attenta partecipazione di tanti giovani, donne e uomini della società civile sono la riprova – ha detto Fierro – che oltre i confini ideologici ci sono le condizioni per stringere un nuovo patto per il bene del Paese fondato su regole chiare, sobrietà, rigore e partecipazione”.
“Siamo consapevoli – ha detto Fierro – che dopo il fallimento del bipolarismo, per superare i limiti di una democrazia delegittimata dalla selezione oligarchica delle rappresentanze parlamentari e il diffuso malcontento dell’opinione pubblica nei riguardi dei partiti e della Politica, si renda necessario ripensare ad una nuova legge elettorale con il ritorno alle preferenze per dare la possibilità ai cittadini di scegliere la nuova classe dirigente in vista delle prossime elezioni politiche, in quanto così come sostenuto con forza da Casini, una delle ragioni per cui la gente vuole rottamare la politica oggi è perché non conosce piu' nemmeno i suoi rappresentanti in Parlamento. Noi siamo impegnati – ha concluso Fierro – a continuare a fare la nostra parte per superare la crisi anche in Basilicata, sostenendo e favorendo le famiglie lucane, servizi di qualità, puntando alla valorizzazione delle aree interne e delle sue risorse, contrastando inutili ipocrisie e vecchie logiche clientelari che favorendo solo alcuni, continuano ad umiliare la dignità dei lucani”.

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