Il capogruppo consiliare di Lb-Fdi: “Fiammate al Centro Olio del 24 e 25 Ottobre 2016, Pietrantuono ci ha mentito in Consiglio regionale”
“Le bugie hanno le gambe corte. Dovrebbe averlo imparato ormai anche l’assessore all’Ambiente, Francesco Pietrantuono. Eppure, per superficialità o noncuranza, ci ha mentito in Consiglio regionale rispondendo all’ennesima interrogazione sull’ennesima ‘fiammata’ al Centro Oli di Viggiano”. E’ quanto dichiarato dal consigliere regionale di Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, il quale sottolinea che: “a poche ore dagli episodi di innalzamento anomalo della fiaccola, risalenti al 24 e 25 ottobre 2016, i valori guida riguardanti le emissioni di acido solfidrico sono stati sforati diverse volte. Si sono raggiunti picchi di concentrazione dell’acido solfidrico fino a 33 µg/m3, quando il valore guida degli odori molesti, stabilito dall’Osm, è pari a 7 µg/m3 su media semi-oraria”.<br /><br />“Tutto questo – riferisce Rosa – lo apprendiamo dai giornali che riprendono i dati pubblicati dall’Arpab. Ma non è questo che l’Assessore ci ha risposto in Consiglio il 17 Gennaio 2017, giorno in cui è stata discussa la nostra interrogazione. Al quesito che chiedeva, nello specifico, quali ricadute ambientali avessero avuto gli episodi di innalzamento, l’Assessore rispondeva: ‘sforamenti non ne vengono segnalati’. Risposta puntualmente contraddetta dai dati pubblicati nei giorni scorsi. Non siamo ciechi – continua Rosa – comprendiamo le complessità da affrontare nell’azione di controllo e monitoraggio di queste problematiche. Proprio per questo più volte abbiamo sollecitato tanto l’Assessore all’Ambiente, quanto il presidente della terza Commissione consiliare, Vincenzo Robortella, a trattare, con la dovuta attenzione, queste questioni nelle sedi competenti”.<br /><br />“Lo stesso Pietrantuono – afferma l’esponente di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale – aveva chiuso la sua risposta in Consiglio rimandando l’approfondimento in una Commissione ad hoc, che sarebbe stata calendarizzata al massimo per metà febbraio. Commissione, poi, mai convocata. E, nel frattempo, questa ‘buona volontà’ di discutere ed approfondire si è persa nei meandri di un apparato che, evidentemente, non funziona. Ce lo dice la cronaca del disastro ambientale che si sta consumando nelle ultime settimane in Val d’Agri. Troppo tardi e troppo poco. L’abbiamo sempre detto. E, purtroppo – conclude Rosa – temiamo di essere molto vicini a un punto di non ritorno".<br />