"Con l’avvio anche in Basilicata della fase costituente del partito di Liberi e Uguali bisogna ripartire dai territori, rifondare la sinistra dalle fondamenta, cambiandola radicalmente per riconnetterla con i bisogni e le aspettative delle nostre comunità". Lo ha detto Carmine Ferrone, dirigente Leu Marmo-Platano-Melandro e assessore al Comune di Bella.
"E’ questo l’impegno concreto innanzitutto di confronto diretto con i cittadini, i lavoratori, i pensionati, tutti i ceti sociali, i giovani e le donne della nostra regione. Il traguardo: un partito che ritrovi le sue radici, le rinnovi sul terreno dei paesi, piccoli e grandi. Il rischio di cui parla Roberto Speranza – il Paese stretto in un bipolarismo populista M5S-destra, con tutto il fronte progressista fuori dai giochi – in previsione delle elezioni regionali ci impone di accelerare lo sforzo per definire una nuova proposta da offrire agli elettori lucani a partire dai temi del lavoro, del precariato, della sanità pubblica, dell’emersione dalla povertà e dal disagio sociale. Per i territori resta centrale l’inversione di tendenza alla fuga dei giovani, lo spopolamento, costruendo opportunità per restare, specie per i laureati che frequentano atenei che non è l’Unibas e non tornano più a casa, ma anche condizioni di qualità della vita uguali ai giovani del Nord. Serve un rinnovamento radicale, aprirsi ad altri mondi che in questo momento si sono allontanati dalla politica. La situazione è cosi grave che impone ai soggetti della nostra area di ricostruire tutto. Il nostro compito prioritario è quello di sfidare le forze di governo. Lo faremo sui temi che toccano la vita dei cittadini con la consapevolezza che si è già perso troppo tempo, non possiamo indugiare oltre."