Federcaccia Potenza replica a Arcicaccia e Italcaccia

 La sezione provinciale di Federcaccia di Potenza, in un comunicato stampa, replica alla nota diffusa dai Presidenti di Arcicaccia ed Italcaccia e pubblicata su Basilicatanet il primo luglio 2016.
Qui di seguito la replica integrale.

"Dalla lettura delle risposte date dai Presidenti regionali di Arcicaccia ( D’Amato ) e Italcaccia ( Ferrara ) al comunicato del Cons. reg. Gianni Rosa in merito all’emergenza cinghiali, in qualità di Presidente regionale FEDERCACCIA Basilicata ( che, da sola, ascrive a sé più del 40% dei Cacciatori di Basilicata ), sono d’uopo alcune precisazioni per amore di chiarezza e d’informazione:
1) Intanto FEDERCACCIA si dissocia dalle affermazioni dei Presidenti regionali di Arcicaccia ed Italcaccia, secondo cui le attività di controllo della specie cinghiale, mediante selecontrollo, non siano coperte da polizza contro gl’infortuni durante la pratica di queste attività.
La polizza FEDERCACCIA “copre” eccome queste attività e se, invece, pari polizze di altre AA.VV. non lo prevedessero, sarebbe cosa ben strana su cui gli Associati a queste Sigle venatorie dovrebbero ben riflettere e, nel caso, trarne le conclusioni conseguenti.
2) Allorquando I Presidenti regionali di Arcicaccia e Italcaccia asseriscono di concordare con il Cons. reg. Rosa circa il fatto che i dispositivi posti in essere dal Piano di Controllo della specie cinghiale ( es: Selecontrollo da appostamento fisso ) non hanno dato esito positivo, appare ben strana questa loro affermazione, considerato che in occasione del 1° Piano di Controllo della specie, mediante Selecontrollo da appostamento fisso ( ormai 2 anni fa ), i medesimi Presidenti regionali sono stati in prima linea ed in testa ai loro Associati, con proteste, boicottaggi fino addirittura a promuovere un modesto sciopero innanzi alla Regione, per contrastare il Piano di Controllo medesimo, mentre FEDERCACCIA era unica e sola tra le AA.VV. di Basilicata ad appoggiare tale metodica di contenimento della specie.
Forse, se 2 anni fa, invece che osteggiare e boicottare il 1° Piano di Controllo ( ancorchè perfettibile ), le altre AA.VV. con in testa Arcicaccia ed Italcaccia, avessero appoggiato tali dispositivi di contenimento della specie, probabilmente non ci si troverebbe nella condizione emergenziale di oggi !!!
Ciò detto, FEDERCACCIA Basilicata non si avventura in valutazioni circa la scientificità o meno dei metodi di censimento scelti e posti in essere; non è nelle competenze di questa Associazione venatoria mettere in discussione ciò, posto che non se ne hanno i necessari rudimenti scientifici; però non si può non evidenziare che, le elaborazioni dei dati rilevati ed i risultati pubblicati e comunicati a tutte le AA.VV. dall’Osservatorio regionale, hanno a loro corollario, la validazione dei metodi di analisi e rilevamento dati da parte di ISPRA, quello si che come Istituto possiede le competenze ed i titoli per validare o meno gli studi dei censimenti della specie cinghiale, realizzati in Basilicata.
Dal che se ne deduce che, se ISPRA accetta e valida tali metodi di rilevamento e conseguenti dati, come accaduto al termine dei censimenti effettuati, pubblicati e circolati a tutti i Soggetti interessati ( comprese tutte le AA.VV. ) gli stessi assumono autorevolezza scientifica, checché ne dicano i Presidenti regionali di Arcicaccia ed Italcaccia.
In conclusione, leggere oggi che i Presidenti regionali di Arcicaccia e Italcaccia “sembrano” aver rivisto le proprie posizioni circa l’opportunità di attivare al più presto metodiche di contenimento e controllo della specie mediante il Selecontrollo ( ancorchè si ambisca a poterlo fare nelle aree protette – attualmente e con le Norme vigenti, cosa ancora impraticabile, ahinoi !!! ) da una parte conforta per il loro “ravvedimento” e dall’altra ci fortifica nella convinzione che, 2 anni fa, quando FEDERCACCIA, unica tra le AA.VV. si diceva disponibile e concorde sulle attività di Controllo della specie in aree libere, magari quelle più soggette a danni da fauna selvatica e limitrofe alle aree protette ( in attesa di poterlo effettuare anche all’interno di dette aree ) aveva ragione, ……… “da sola contro tutti”.
Si auspica, adesso, un clima più collaborativo e disteso, anzi …… ”sinergico”, come i Presidenti regionali di Arcicaccia ed Italcaccia ( insieme alla Presidenza dell’Atc2 di Potenza ) amano ripetere, affinchè ogni “parte in causa”, nel rispetto dei compiti e dei ruoli di ciascuno, possa contribuire col proprio operato a far fronte ad un fenomeno, quello dell’esubero della specie cinghiale e relativi danni alle colture, nella maniera più utile e costruttiva possibile".
bas04

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