Al centro della discussione, i risultati ottenuti e la prima valutazione dell’impatto sulla qualità delle cure in riferimento al sistema Tarap, utilizzato in Basilicata, in grado di fornire in maniera rapida e accurata tutte le informazioni utili per aumentare il beneficio di una terapia farmacologica riducendone il rischio per i pazienti
Il prossimo 10 luglio nella sala Inguscio della Regione Basilicata, alle ore 10.00, si svolgerà il convegno “I legami pericolosi. Farmaci e governance clinica” a cui prenderanno parte autorevoli esponenti della farmacologia e della ricerca italiana.
Al centro della discussione, i risultati ottenuti e la prima valutazione dell’impatto sulla qualità delle cure in riferimento all’utilizzo del sistema web “Tarap” che fornisce in maniera rapida e accurata, aggiornata e obiettiva tutte le informazioni utili per aumentare il beneficio di una terapia farmacologica riducendone il rischio per i pazienti.
Il sistema da circa un anno e mezzo è già utilizzato, unico caso in Italia, dagli operatori sanitari della Basilicata.
I farmaci, per curare in maniera efficace le malattie e migliorare la qualità di vita dei pazienti, devono essere impiegati in maniera appropriata. Prescrivere un farmaco comporta, ogni qualvolta lo si fa, la necessità di valutare, per ogni singolo paziente, il beneficio che ci si aspetta e il rischio che si può correre.
In un paziente anziano in politerapia il rischio è maggiore poiché più frequenti e pericolose sono le interazioni che possono presentarsi tra farmaci (sia da prescrizione che da banco), tra farmaci e patologie di cui è affetto il paziente, tra farmaci e alimenti e tra farmaci ed erbe medicinali o integratori.
Conoscere tutte queste interazioni è oggi impossibile, pertanto è necessario utilizzare strumenti che aiutino a non prescrivere in maniera inappropriata.
Al convegno interverranno Stefano Vella, presidente del Consiglio di amministrazione Aifa, e i farmacologi Achille Caputi e Nello Martini.
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Stefano Vella, Presidente del Consiglio di Amministrazione Aifa
Dal 2003 al 2016 ha diretto il Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità, coniugando attività istituzionale di controllo e attività di ricerca, sia nazionale che internazionale, in diversi ambiti della patologia umana, dalle malattie infettive, alle malattie cardiovascolari e dismetaboliche, all’oncologia, alle malattie neurodegenerative e psichiatriche, con un approccio multidisciplinare, integrato e indipendente, dalla ricerca di base, a quella traslazionale fino alla ricerca applicata. Ha coordinato numerosi progetti di ricerca sia in ambito nazionale che europeo, in settori infettivologici (Hiv/Aids ed epatiti virali), internistici e di sanità pubblica (Medicina di Genere, Oncologia, Polimorbidità, Malattie Croniche), con particolare riguardo alle diseguaglianze di accesso alla salute per le popolazioni più fragili e marginalizzate. E’ autore o coautore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali
Achille Caputi, Farmacologo
Professore ordinario di farmacologia all’Università di Messina, che ha al suo attivo 388 pubblicazioni scientifiche riportate su Medline. Già presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione per la Ricerca scientifica in ambito socio-sanitario della Regione Basilicata, strumento operativo del dipartimento Politiche della Persona per la realizzazione di programmi di ricerca scientifica sulle patologie cronico degenerative e sulle patologie emergenti. Per la sua attività dedicata allo studio ha ricevuto il premio Lucani insigni 2012.
Nello Martini, Farmacologo
Direttore ricerca e sviluppo dell’Accademia nazionale di Medicina. Ex direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), attuale responsabile della Fondazione Drugs&Health, la cui finalità principale è proprio quella di svolgere attività di ricerca e di servizio sulla real world evidence (Rwe) e sull'impiego dei big data in sanità. La Fondazione svolge anche attività di ricerca e di servizio per le popolazioni target dei nuovi farmaci e delle nuove tecnologie, al fine di poter valutare in termini di Rwe la prevalenza e l'incidenza dei pazienti eleggibili e l'impatto di spesa sul Servizio sanitario nazionale e sui servizi sanitari regionali.