Il capogruppo Plb in Consiglio regionale in un’interrogazione al Presidente De Filippo chiede di conoscere “le azioni che la Giunta intende porre in essere per tutelare, nell’ambito delle attività estrattive, la manodopera e le eccellenze lucane”
Il consigliere regionale Roberto Falotico ha rivolto un’interrogazione al presidente della Giunta regionale relativa agli effetti dell’estrazione degli idrocarburi sull’occupazione. Il capogruppo Per la Basilicata in Consiglio regionale, in particolare, chiede di conoscere “quali azioni il Governo regionale intenda porre in essere per tutelare, nell’ambito delle attività estrattive degli idrocarburi, la manodopera lucana e, in particolare, le eccellenze giovanili della nostra regione che, nonostante abbiano acquisito competenze teoriche e conoscenza pratica del settore, si vedono puntualmente discriminati a tutto vantaggio di laureati di altre regioni, che continuano tranquillamente a prestare la propria opera in forza alle società coinvolte nelle attività estrattive in territorio lucano”.
Falotico fa presente che “durante la seduta del Consiglio regionale, svoltasi il 29 marzo scorso, il Presidente della Giunta nella sua relazione sullo stato delle estrazioni petrolifere, è convenuto sulla necessità di un nuovo Piano industriale dell’Eni, dal quale far scaturire il rinnovo dell’Accordo di Programma Regione – Eni – Governo. Un’occasione questa, ritenuta inevitabile dal Governatore lucano per ottenere atti concreti da parte dell’Eni, non soltanto limitati ad un incremento della percentuale delle royalties riconosciute alla Regione ma per fare un decisivo passo avanti verso l’istituzione del Distretto Energetico Lucano quale condizione per accrescere le attività industriali e l’occupazione nell’indotto del petrolio superando l’attuale precarietà”. A parere del consigliere Falotico “la situazione attuale è insostenibile in quanto, non solo non si creano nuovi posti di lavoro ma i pochi disponibili non riguardano lavoratori lucani ma addirittura c’è il rischio, come effettivamente verificatosi, di perdere lavoro”.
Falotico nel sottolineare che “sono in corso mobilitazioni dei sindacati di categoria nell’area industriale di Viggiano, con il presidio del Centro Oli a sostegno della vertenza Sudelettra” evidenzia che “tale situazione rappresenta il segnale di sempre più visibili sintomi di scoraggiamento per quel che riguarda le attività e i posti di lavoro legati al petrolio nella nostra regione”. Infatti, precisa il consigliere, “pervengono sollecitazioni anche da parte di giovani laureati lucani che, dopo aver prestato la propria opera presso l'apparato produttivo del settore idrocarburi, dedicando a tale attività l’impegno professionale di anni, si ritrovano fuori dal mercato del lavoro a seguito di processi industriali di incorporazioni poste in essere da Eni con le proprie società partecipate presenti sul territorio”. “Tale situazione – conclude – è resa ancor più grave dalla circostanza che, a fronte dell’abbandono dei giovani laureati lucani, Eni ha preso in carico nei propri organici tutti, proprio tutti, gli altri occupati nel circuito dell'Oil & Gas”.