Il capogruppo di “Per la Basilicata” ricorda la modifica, approvata in Commissione su sua proposta, del capitolo sui trasporti e le mense scolastiche. “Peccato non sia la panacea di tutti i mali per il Comune”
Primo firmatario di un emendamento al Piano Regionale Integrato per il Diritto allo Studio recentemente approvato, Roberto Falotico (Plb) insieme con i consiglieri Franco Mollica (Mpa), Luigi Scaglione (Pu) e Gennaro Straziuso (Pd), “ha chiesto ed ottenuto di poter destinare 100mila euro al servizio trasporti e mense scolastiche del Comune di Potenza”.
Nella seduta della quarta Commissione consiliare del 19 settembre, era in esame la Dgd n. 1204 sulla Legge Regionale per l’attuazione del diritto allo studio – la n. 21 del ’79. In quella sede, Falotico ha presentato un emendamento, “volto a destinare – afferma il capogruppo di ‘Per la Basilicata’ – al settore scuola un po’ d’ossigeno al Comune capoluogo, alle prese con la gestione difficile e stentata sia del trasporto ma soprattutto del servizio mense per le scuole dell’infanzia. Purtroppo, da alcuni anni il primo giorno di scuola a Potenza non coincide con l’apertura delle tavole per gli scolari più piccoli”. “L’emendamento – aggiunge ancora Falotico – è un atto nella sostanza non risolutivo certo, ma nella prassi di vicinanza che Regione e Provincia devono ai Municipi eroganti servizi comprensoriali più che dovuto. Per questo, faccio mie le preoccupazioni del sindaco di Potenza, che chiede sostegno per una città che serve più fasce di popolazione e che porta il peso delle maggiori prestazioni da dover erogare, come di tutti i centri che hanno bisogno di un ascolto più puntuale da parte della Regione Basilicata”.
“Sarebbe auspicabile creare un contesto in cui fosse pluralmente sentita la necessità di non esporre ogni volta gli Enti a situazioni simili, rendendo sereno per tutti l’inizio dell’anno scolastico -continua Falotico -. Un Piano che a monte consideri la mole d’impegno finanziario che deve servire a rendere effettivo in ogni suo aspetto il diritto allo studio. Tanto più che tale stato di cose è cagione di disagi a cascata che toccano le famiglie, di discontinuità e di precariato per i lavoratori che prestano servizio nelle mense ed è sintomatico delle difficoltà nelle quali il Comune versa. E’ in assenza di una simile condizione che si è cercato d’intervenire, rendendo alle istituzioni un atto di responsabilità ed agli studenti un riscontro pratico”.