Expo 2015, sì da IV Ccp a rimodulazione risorse finanziarie

Approvata anche una proposta di legge di modifica della Legge regionale 37/2014 “Promozione e sviluppo dello spettacolo”. Audizioni su due disegni di legge: lotta all’usura e sistema integrato per l’apprendimento permanente

La quarta Commissione consiliare, presieduta da Luigi Bradascio (Pp), riunitasi questa mattina, ha espresso parere favorevole a maggioranza (favorevoli Bradascio-Pp,&nbsp; Polese -Pd, Pietrantuono &ndash;Psi; contrario Leggieri &ndash;M5s; astenuti Romaniello e Pace -Gm) sulla Dgr&nbsp; n. 270 del 9 marzo 2015 con la quale si rimodula il quadro riepilogativo delle risorse finanziarie regionali in relazione alle attivit&agrave; del programma di partecipazione della Regione Basilicata a Expo 2015. La proposta di programma delle attivit&agrave;, tese a promuovere e valorizzare le eccellenze del territorio regionale all&rsquo;esposizione universale di Milano nel 2015, prevede uno stanziamento di 3,1 milioni di euro, di cui 2,5 milioni di euro di fondi regionali e 600 mila euro di fondi ministeriali. Con l&rsquo;atto amministrativo si individua, altres&igrave;, la cabina di regia quale soggetto preposto al presidio di eventuali necessarie variazioni derivanti da possibili imprevisti.<br /><br />Sempre a maggioranza (favorevoli oltre al presidente Bradascio &ndash;Pp, i consiglieri Romaniello &ndash;Gm, Polese &ndash;Pd, Pietrantuono &ndash;Psi; astenuto il consigliere Leggieri &ndash;M5s) &egrave; stata licenziata la proposta di legge, d&rsquo;iniziativa dei consiglieri Romaniello e Cifarelli (Pd), che modifica la legge regionale n.37/2014 &ldquo;Promozione e sviluppo dello spettacolo&rdquo;.&nbsp; Con la modifica si elimina un refuso, &ldquo;spettacolo dal vivo&rdquo; e si introduce la presenza nell&rsquo;osservatorio di un rappresentante dei lavoratori del settore, indicato dall&rsquo;organizzazione sindacale comparativamente pi&ugrave; rappresentativa.<br /><br />Precedentemente, all&rsquo;attenzione dell&rsquo;organismo consiliare il disegno di legge &ldquo;Nuove norme in materia di interventi regionali per la prevenzione e la lotta al fenomeno di usura ed estorsione&rdquo;. Ascoltati il commissario regionale antiraket, Egidio Basile, il presidente della Fondazione &ldquo;Mons. Cavalla&rdquo; di Matera, Padre Basilio Gavazzeni, il rappresentante della Fondazione &ldquo;Interesse Uomo&rdquo; di Potenza, Pietro Bianchi, il presidente del Confidi Basilicata, Annunziato Demarca e il presidente dell&rsquo;associazione antiracket e antiusura &ldquo;Famiglia &amp; Sussidiariet&agrave;&rdquo;, Angelo Festa.<br /><br />Egidio Basile ha spiegato che il disegno di legge in esame &egrave; finalizzato a sostituire la precedente disciplina regionale in tema di prevenzione e lotta ai fenomeni dell&rsquo;usura e dell&rsquo;estorsione (L.r. n.7/2001) soprattutto al fine di semplificare e velocizzare i percorsi di accesso agli strumenti predisposti dalla legge per il contrasto, anche preventivo, a tali fenomeni. &ldquo;Un impianto normativo &ndash; ha detto &ndash; frutto di un lungo dibattito svoltosi negli ultimi anni e che restituisce al Comitato antiracket il suo ruolo originario, quello di stare sul territorio. La nuova legge &ndash; ha aggiunto &ndash; si propone di velocizzare i tempi e i percorsi di intervento al fine di fronteggiare e dare risposta alle situazioni di disagio economico che investe grandi fasce della popolazione regionale. La gestione delle erogazioni finanziarie &ndash; ha spiegato – viene affidata con apposite convenzioni agli organismi operativi (Confidi, Associazioni e Fondazioni) che per la specificit&agrave; del ruolo sociale che svolgono sul territorio,&nbsp; riescono a svolgere un&rsquo;azione preventiva rispetto al fenomeno dell&rsquo;usura potenzialmente pi&ugrave; incisiva di quella affidata alla Pubblica Amministrazione. Al Coordinamento regionale spetta il controllo e il monitoraggio delle attivit&agrave; svolte dalle organizzazioni operative che sono obbligate alla rendicontazione analitica&rdquo;.<br /><br />Gli interventi di Padre Basilio Gavazzeni, Pietro Bianchi, Annunziato Demarca e Angelo Festa hanno offerto spunti per un ulteriore miglioramento dell&rsquo;impianto legislativo. Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Romaniello, Spada e Pietrantuono. Il presidente Bradascio dopo aver invitato il commissario regionale antiraket, Egidio Basile a fare un ulteriore approfondimento in linea con le esigenze emerse (prevedere strumenti per risolvere anche il problema del sovraindebitamento delle famiglie), ha rinviato la votazione del disegno di legge alla prossima seduta.<br /><br />Successivamente, in merito al disegno di legge &ldquo;Sistema integrato per l&rsquo;apprendimento permanente e il sostegno alle transizioni nella vita attiva (Siap)&rdquo;, &egrave; stato ascoltato il segretario generale Flc Cgil Basilicata, Eustachio Nicoletti che ha definito la legge &ldquo;un guscio vuoto&rdquo;.&nbsp; &ldquo;Le scelte vere &ndash; ha spiegato &ndash; saranno effettuate con i provvedimenti successivi lasciando carta bianca all&rsquo;assessore di turno o alla struttura amministrativa regionale. Siamo di fronte ad una legge delega che rimanda le regolamentazioni senza definire contenuti e mezzi da usare&rdquo;. A parere del segretario generale Flc Cgil Basilicata &ldquo;il disegno di legge &egrave; stato elaborato in un&rsquo;ottica regionalista che, nel mettere insieme differenti materie a differenti titolarit&agrave;, inaugura un modello formativo che sminuisce e annulla le prerogative assegnate dallo Stato alle istituzioni scolastiche e alla loro autonomia&rdquo;. &ldquo;Il sistema scolastico lucano &ndash; ha proseguito Nicoletti &ndash; a partire soprattutto dal 2008 ha subito contraccolpi imponenti e profondi per effetto non solo dell&rsquo;azione degli ingenti tagli nazionali (economici e organizzativi) ma anche dalle scelte che la Regione Basilicata ha messo in campo negli ultimi anni nelle materie scolastiche a legislazione concorrente (sistema istruzione e formazione professionale, alternanza scuola lavoro, dimensionamento scolastico, potenziamento dell&rsquo;offerta formativa). La Flc Cgil &ndash; ha sottolineato Nicoletti &ndash; non condivide una legge che intende rivedere tutto il sistema delle educazioni, dell&rsquo;istruzione e della formazione, a partire dalla scuola dell&rsquo;infanzia e ritiene che i percorsi integrati che coinvolgono i minori di 18 anni non possano trovare spazio dentro percorsi legittimati della formazione professionale. Il sistema di apprendimento permanente e sostegno alle transizioni nella vita attiva dovrebbe agire dopo i 18 anni perch&eacute; et&agrave; di confine tra istruzione ed altri percorsi formativi/lavorativi. Davvero singolare &ndash; ha aggiunto &ndash; &egrave; la costituzione dell&rsquo;Agenzia regionale per il lavoro e le transizioni nella vita attiva che si sovrappone alle Agenzie provinciali per la formazione professionale, l&rsquo;orientamento e l&rsquo;impiego&rdquo;. Nicoletti, infine, ha auspicato un maggiore coinvolgimento del mondo della scuola.<br /><br />Ai lavori della Commissione hanno partecipato oltre al presidente Bradascio (Pp), i consiglieri Spada e Polese (Pd), Napoli (Pdl-Fi), Romaniello e Pace (Gm), Pietrantuono (Psi), Leggieri (M5s), Galante (Ri) e Benedetto (Cd).<br /><br />

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