Il consigliere regionale del Pd rispondendo alla nota di Leggieri e Perrini sottolinea che “noi abbiamo cambiato le norme guidando, come Basilicata, il fronte delle Regioni che hanno promosso il referendum. È agli atti”
“Oltre a perdere l'abitudine di fare lo streaming, hanno perso anche quella di ascoltarlo. Non so dove abbiano sentito la mia richiesta di assessorato se non da qualche amico capetto dei noi triv che a questo punto, comprendo, è di aiuto nel cambiare le pile ai megafoni; noi abbiamo cambiato le norme guidando, come Basilicata, il fronte delle Regioni che hanno promosso il referendum. È agli atti”.<br /><br />Così il consigliere regionale del Partito democratico Piero Lacorazza replica a Perrino e Leggieri.<br /><br />“Se, proprio – aggiunge – serve uno sceneggiatore mi piacerebbe scritturare i 'Gianni' (Leggieri e Perrino) per riproporre una parte del film 'Totò, Peppino e la malafemmena: noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare. Sa, è una semplice informazione’”.<br /><br />“È proprio questo il caso – dice – poiché nell'ultimo Consiglio regionale li abbiamo visti spaesati di fronte alla nostra richiesta di integrare la mozione sul permesso di ricerca 'Masseria La Rocca' con un no a qualsiasi altro permesso oltre gli accordi fatti, così come da indirizzo assunto dal Consiglio regionale e dal Parlamento. In più avremmo voluto rafforzare la mozione per evitare provvedimenti deboli e 'inciampi' amministrativi sul diniego al permesso di ricerca su Masseria La Rocca in territori di Brindisi di Montagna”.<br /><br />“Non è la prima – conclude Lacorazza – che su una buona e trasparente proposta li si osserva spaesati e quindi come Totò e Peppino, incertezza e panico: 'noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare. Sa, è una semplice informazione’”.<br /><br />L.C.<br />