L'Inps ha fornito la propria interpretazione sull’applicazione della seconda salvaguardia che interessa i lavoratori collocati in mobilità a seguito di accordi stipulati in sede governativa entro il 31.12.2011.
I riflessi dell'interpretazione dell'Inps ricadono sia sui lavoratori già cessati sia sui lavoratori che dovranno uscire dalle aziende per approdare prima alle misure di sostegno al reddito e poi al pensionamento. Lo comunica la Uilm – Italuil secondo la quale l'interpretazione fornita dall'Inps nasce dalla constatazione che tra i lavoratori destinatari della salvaguardia sono state riscontrate situazioni in cui i requisiti pensionistici ante-Fornero si sono perfezionati in data antecedente l'inizio del periodo indennizzato a titolo di mobilità. A causa di questa interpretazione sostiene la Uilm – Italuil i lavoratori che hanno maturato i requisiti prima dell’ingresso in mobilità e che raggiungono durante il periodo di fruizione degli strumenti a sostegno del reddito i nuovi requisiti pensionistici della manovra Monti-Fornero subiranno, di fatto, un ritardo nell’ erogazione della prestazione pensionistica. Come Sindacato – si legge nella nota – non possiamo accettare passivamente che si cambino le regole in corsa, anche perché chi ha deciso di uscire per accedere alla pensione l’ha fatto sulla base di una legge che definiva termini e condizioni ben precisi. Per questo ci faremo promotori in tutte le sedi istituzionali per ristabilire una equità di trattamento.
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