Emergenza rifiuti, Perrino: “Nostro invito caduto nel vuoto”

Il consigliere regionale del M5s sottolinea che “maggioranza e opposizione si rifiutano di discutere i quesiti referendari per il no a inceneritori e gasdotti”

&ldquo;Nella mattinata di ieri in via Verrastro a Potenza, maggioranza e opposizione riunite in conferenza dei capigruppo, hanno deciso di respingere la richiesta formulata dal M5s Basilicata di deliberare due ulteriori quesiti referendari abrogativi dell&rsquo;art. 35 (Sblocca inceneritori) e 37 (Sblocca gasdotti) del decreto renziano &lsquo;sfascia Italia&rsquo;. Due norme estremamente pericolose per la salute dei cittadini e per la tenuta del territorio italiano gi&agrave; devastato e gravato da enormi rischi idrogeologici&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto evidenzia il consigliere regionale del M5s, Gianni Perrino aggiungendo che &ldquo;l&rsquo;art. 35 permette di moltiplicare inceneritori, &lsquo;mostri&rsquo; che diventeranno di interesse strategico nazionale, pronti a bruciare rifiuti per risolvere le costanti emergenze che si ripropongono quotidianamente, visto il sistema obsoleto di gestione dei rifiuti adottato in gran parte del territorio nazionale. L&rsquo;art 37 invece spiana la strada alla realizzazione di gasdotti e oleodotti, anch&rsquo;essi considerati di interesse strategico, mettendo a durissima prova delicati ecosistemi anche marini e innescando la crisi di uno dei pochi settori promettenti dell&rsquo;economia meridionale, quello turistico (si pensi il gasdotto Trans Adriatic Pipeline Ag (Tap) che Renzi vuole realizzare a Melendugno, bella e sempre pi&ugrave; gettonata localit&agrave; turistica del leccese)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;invito del M5s a ragionare ed a usare il buon senso &ndash; dice – &egrave; caduto nel vuoto: ricordiamo che M5s Basilicata aveva gi&agrave; chiesto a fine luglio di poter deliberare un chiaro &lsquo;no&rsquo; non solo alle trivelle ma anche a inceneritori e gasdotti. Eppure secondo i consiglieri lucani, a 6 giorni dal termine ultimo della presentazione dei quesiti (30 settembre), non sarebbe possibile trovare altri 4 consigli regionali che deliberino i medesimi quesiti referendari abrogativi (ai sensi dell&rsquo;art. 75 della Costituzione). Eppure alcune dichiarazioni apparse sul Fatto Quotidiano del 12 agosto scorso attestano come numerosi governatori (tra cui Emiliano, Zaia e Chiamparino) sono fortemente contrari al diktat renziano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La verit&agrave; evidente &ndash; continua Perrino – &egrave; che, dopo aver tergiversato e perso tempo in melina per due mesi, nonostante fosse ancora tecnicamente possibile, si &egrave; deciso che non lo &egrave;. Ne prendiamo tristemente atto: ma davanti a questa &lsquo;abulia programmata&rsquo; non ci diamo per vinti. Il M5s non sar&agrave; mai supino dinanzi all&#39;arroganza anche in veste istituzionale. Peccato davvero: la nostra regione poteva essere ancora una volta leader, capofila, grazie al M5s, di una lotta per un modello di sviluppo basato sull&rsquo;ambiente e sul turismo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Gli strali che l&rsquo;assessore Berlinguer ha sorprendentemente lanciato qualche giorno fa all&rsquo;indirizzo dei due capoluoghi lucani (i cui livelli di raccolta differenziata &lsquo;sono vergognosi&rsquo; tanto da meritare &lsquo;commissari ad acta) &ndash; ancora il consigliere del M5s – potevano trovare una prima concreta realizzazione con la deliberazione del quesito referendario abrogativo dello Sblocca inceneritori. Probabilmente le caustiche affermazioni di Berlinguer sono indotte dalla consapevolezza che, presto, l&rsquo;assessore toscano nipote (ma non certo emulo) del grande Enrico potrebbe lasciare il suo posto ad uno dei tanti giannizzeri, attori e comparse dei permanenti giochi di potere all&rsquo;interno del Pd lucano.&nbsp; Evidentemente, alimentare e perpetuare all&rsquo;infinito l&rsquo;emergenza nella gestione rifiuti della nostra piccola regione (che ha meno della met&agrave; degli abitanti della sola provincia di Bari, oltre 1,2 milioni) va ad ingrassare gli interessi di lobby e filiere politico-affaristiche&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Un&rsquo;emergenza &ndash; aggiunge – che rischia di diventare apocalittica se si pensa che l&rsquo;inceneritore Fenice di Melfi sarebbe vicino al collasso: pare che qualcuno si stia gi&agrave; fregando le mani pensando ad una modifica nell&rsquo;autorizzazione integrata ambientale che permetterebbe un ulteriore incremento indiscriminato dei quintali di immondizia da incenerire. Con imprevedibili ripercussioni sul gi&agrave; martoriato territorio circostante e sulla salute della popolazione ivi residente. L&#39;inettitudine di questo governo regionale in materia di rifiuti &egrave; patologia ben nota. Sin dal primo giorno in Consiglio regionale, abbiamo fatto pressing spingendo per una gestione pi&ugrave; virtuosa e meno impattante del ciclo dei rifiuti. Come temevamo, l&rsquo;art 47 della l.r. 4/2015 cd. &lsquo;Strategia regionale Rifiuti Zero 2020&rsquo;, peraltro impugnato innanzi alla Corte Costituzionale da Renzi, si conferma essere una grande &lsquo;foglia di fico&rsquo;. Nulla &egrave; stato fatto finora per attuare la &lsquo;strategia rifiuti Zero&rsquo;: ed anzi, con la boria e la spocchia &lsquo;Renzi style&rsquo; che ormai contraddistingue la maggioranza pittelliana, &egrave; stata bocciata una nostra mozione che chiedeva, proprio in attuazione della legge regionale &lsquo;Strategia Rifiuti Zero 2020&rsquo;, di sospendere tutti i progetti altamente impattanti (inceneritori, pirogassificatori, piattaforme di Css, ecc.) in attesa di aggiornare il redigendo Piano regionale dei rifiuti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Grande vivacit&agrave; il governo Pittella la dimostra &ndash; continua Perrino – al momento dell&rsquo;assegnazione delle poltrone: per esempio, le nomine dei commissari che andranno a gestire le ennesime emergenze detonate a Matera e a Potenza. La schizofrenia politica della maggioranza &egrave; ormai conclamata: dopo il no alle trivelle, arriva un si agli inceneritori ed ai gasdotti. E&rsquo; sconcertante constatare la volubilit&agrave; opportunistica di Pittella e del Pd anche su temi cos&igrave; delicati e importanti: o si &egrave; sempre e comunque per la tutela della salute e dell&rsquo;ambiente , oppure non lo si &egrave; mai. Per questo lo ripetiamo ancora una volta: non abbasseremo la guardia e non risparmieremo le forze per la campagna referendaria contro le trivelle. Stesso discorso vale per l&rsquo;emergenza rifiuti: vigileremo affinch&egrave; si attui l&rsquo;unica via d&rsquo;uscita seria e stabile: Rifiuti Zero&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Un ultimo messaggio ci permettiamo, con la deferenza che gli &egrave; dovuta, al capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli &ndash; conclude il consigliere del M5s -&nbsp; fa bene Cifarelli ad enfatizzare le nostre &lsquo;scocciature&rsquo; davanti ai balletti Pd. Glielo ribadiamo ben volentieri: ci siamo scocciati del vostro modo cos&igrave; becero e prepotente di far politica. E gli ribadiamo che, come sulle trivelle, anche sugli inceneritori, oleodotti e gasdotti, una vittoria di Renzi &egrave; la sconfitta definitiva per i cittadini di Basilicata. Per questo, con Tot&ograve; gli diciamo:&nbsp; &lsquo;ma ci faccia il piacere&rsquo;, Cifarelli&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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