"Precarietà e lavoro nero che nel comparto delle costruzioni, anche in Basilicata, sono un’autentica emergenza, ci vedono fortemente impegnati a livello unitario. Dall’analisi delle ispezioni effettuate a livello territoriale nei cantieri, in Basilicata, sono risultati irregolari 1.984 lavoratori lucani nelle 4.787 aziende ispezionate dal 2006 al 2010 (un campione pari al 7,7 per cento del totale). E’ quanto sottolinea il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma, evidenziando che “non a caso nella piattaforma definita da Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil, alla base della manifestazione nazionale del 3 marzo, l’aumento dell’illegalità e dell’irregolarità del lavoro è denunciato con forza”.
Palma sottolinea che “il contrasto al lavoro nero è stato al centro degli Stati Generali delle Costruzioni a fine dello scorso anno, con significative convergenze tra sindacati e associazioni imprenditoriali. Tra le proposte individuate – aggiunge – è necessario contrastare il lavoro irregolare aumentando i controlli a tutti i livelli e applicando l’obbligo di adozione del DURC per congruità anche ai lavori privati, dando attuazione agli accordi e agli avvisi comuni già da tempo sottoscritti dalle parti sociali del settore; affermare pienamente trasparenza e regolarità del mercato applicando rigidamente le procedure previste per contrastare l’infiltrazione criminale nel settore a partire dalle grandi opere e agire in direzione del superamento della prassi di affidamento dei lavori attraverso gli appalti al massimo ribasso”. Secondo Palma “il sistema dalla Bilateralità specie nel settore edile, costituito in Basilicata dalle Casse Edili, le Scuole edili e i Comitati territoriali per la sicurezza, l’Efmea (Ente di formazione maestranze edili), ha un ruolo importante da svolgere tenuto conto che gli operai edili sono sottoposti nella loro vita a numerosi cambi di impresa e di cantiere, con conseguenti periodi di disoccupazione e di inattività. Per queste ragioni, la tutela sindacale è stata concepita sempre sulla base di modalità specifiche del settore, che sono molto diverse da quelle che riguardano il resto del mondo dell'industria. Infine, la creazione di una specifica Banca Dati, secondo la FeNEAL, dovrà comportare un rapporto convenzionato fra Scuole Edile e Centri per l’impiego di competenza territoriale, al fine di dare una valenza pubblica alle competenze acquisite dal lavoratore. Ma, soprattutto, questa Banca Dati dovrà contenere l’intera anagrafe relativa a lavoratori ed imprese iscritti alle Casse Edili, in cui confluiscono tutte le notizie circa il complesso delle attività e, attraverso i Durc emessi, la quota di regolarità delle imprese. È un obiettivo ambizioso, ma possibile, un invito alla legalità e alla regolarità, ma anche un modo di considerare la categoria nel suo insieme”.
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