Un segnale di discontinuità, che parte innanzitutto dal confronto costruttivo tra le organizzazioni della rappresentanza sociale, che assume funzioni di “crocevia e laboratorio” dal quale far emergere una comune visione della programmazione integrata con la progettualità intersettoriale, capace di dar corso a concrete filiere, a robusti accordi di sviluppo, tesi a consolidare sistemi produttivi ed economia reale locale.
E’ questo il “messaggio” venuto dalla tavola rotonda “Società, economia e territori, ripensare la rappresentanza, costruire opportunità in Basilicata e nel Mezzogiorno” promossa ieri a Potenza dalla CIA e dall’Associazione Basilicata Rurale.
– Il dibattito, introdotto e coordinato dal presidente Cia Basilicata Donato Distefano – spiega una nota – ha avuto come obiettivo quello di rideterminare un nuovo perimetro all’interno del quale in una logica integrata ed intersettoriale, i ceti produttivi e le loro rappresentanze di Basilicata si riappropriano delle loro funzioni propulsive e propositive da traslare nei prossimi piani/programmi. Ripensare la rappresentanza in Basilicata – ricordano Cia e Basilicata Rurale – vuole essere l’occasione in un momento di evidente crisi, anche Istituzionale, per ridisegnare un nuovo progetto di sviluppo in chiave europea, partendo dal ruolo determinante delle rappresentanze economiche e sociali.
“I sistemi della rappresentanza economica, sociale e territoriale – sottolinea Donato Distefano – sono parte integrante e fondamenta delle democrazie e delle società avanzate. Racchiudono e sono il portato di un sedimento culturale democratico, di modelli relazionali e concertativi, oltre che luoghi di mediazione e cultura di governo. Partendo da tali valutazioni intendiamo come Cia porci al servizio di un percorso collegiale, facendo tesoro di limiti e errori del passato, cercando di recuperare ritardi, colmando carenze.
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