“Diamo atto al Governatore De Filippo di aver portato a casa il risultato voluto stoppando il progetto di raddoppio della cosiddetta “canna del Sinni” e costringendo la Giunta Vendola a rivedere la sua posizione. Ma quello che non mi convince è la volontà di rimettere in carreggiata il carrozzone Acqua spa e soprattutto di continuare a rinviare il riordino degli enti che operano nel settore idrico per tenere in vita strumenti di potere, poltrone ed inefficienze”. E’ il commento del coordinatore regionale di Fli sen. Egidio Digilio.
“Anch’io condivido la richiesta al Governo di superare definitivamente l’Ente Irrigazione di Puglia, Lucania ed Irpinia che per troppi anni ha sottratto poteri alle Regioni e alle Autorità di Bacino, sperperando ingenti risorse destinate al miglioramento delle infrastrutture irrigue. Solo che ritengo sia semplicemente velleitario pensare di sostituire l’Eipli che dispone di un patrimonio di competenze, professionalità, mezzi e strutture, con una società fragilissima e, ricordo dai banchi del Consiglio Regionale, nata nel 2002 più come una sfida all’Eipli che come una riposta efficace ai problemi di gestione delle risorse idriche lucane per l’effettiva gestione delle dighe e dei grandi adduttori e la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Dunque mettere ordine tra Acqua spa, Autorità di Bacino, Acquedotto Lucano, Consorzi di Bonifica è fondamentale per definire, una volta per tutte, attraverso proposte tecniche adeguate, una strategia di gestione dell’acqua, specie dopo l’esito dei referendum da assicurare al pubblico ma con la possibilità di interventi aggiuntivi di privati per ottenere risultati concreti. Non si può fingere di dimenticare dei crediti che Acquedotto Lucano vanta nei confronti della Sorical – Società risorse idriche calabresi come della Regione Puglia, per altro non ancora oggettivamente quantificativi ed aggiornati. E tanto meno si può sottovalutare l’assegnazione all’Eipli da parte del Cipe di 330 milioni di euro sul Sistema Idrico alla Regione Puglia e 104 milioni di euro alla Regione Basilicata riferito all’attrezzamento Irriguo di circa 5000 ha”.
Per Digilio “il primo atto del Governatore lucano riguarda l’aggiornamento delle intese istituzionali con le Regioni Puglia e Calabria e con le Autorità d’Ambito Ottimali delle due Regioni preposte al controllo dei bacini idrici sia sotto l’aspetto delle royalties da riconoscere alla Basilicata che sotto quello delle cosiddette contropartite. La vicenda del Programma Speciale Senise evidentemente non è servita: sono passati decenni dalla firma di accordi tra Regioni Basilicata e Puglia perché oltre al pagamento dell’acqua di Monte Cotugno fosse riservato al Senisese un impegno per favorire la localizzazione di attività produttive agro-alimentari da parte di imprenditori pugliesi con risultati fortemente deludenti. E all’interno dell’operazione, a parole da tutti sostenuta, di tagli dei costi della politica e della governance territoriale è ora di una svolta vera eliminando presidenze, consigli di amministrazione, commissari e poltrone di potere e conseguendo innanzitutto maggiori incassi dall’acqua ceduta alle regioni limitrofe per provvedere alla manutenzione e salvaguardia degli invasi ed impianti innanzitutto e al finanziamenti di progetti di sviluppo territoriale ed occupazione nel settore idraulico-forestale”.
BAS 05