“Fp Cgil , Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl e Fials denunciano, ancora una volta, la mancata trasparenza della Casa Divina Provvidenza – Opera Don Uva rispetto alla procedura di vendita, nonché l’assenza totale della Regione Basilicata rispetto agli impegni assunti con le Organizzazioni Sindacali”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa a firma congiunta delle organizzazioni sindacali.
“E’ inaccettabile – si legge nella nota – il comportamento di indifferenza del Commissario Straordinario della Casa Divina Provvidenza, Bartolo Cozzoli, il quale continua a non dare alcuna informativa rispetto alla procedura di vendita ed, in particolare, sul capitolato di gara rispetto alle questioni che attengono la garanzia dei livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori, considerato che in più di qualche occasione era stata paventata dallo stesso, allo scopo di rendere più appetibile l’Azienda in danno dei lavoratori, di cambiare il contratto collettivo nazionale di lavoro attualmente applicato. Inoltre, oltre a non esserci risposte sul fronte della procedura di vendita, si continuano a non rispettare gli impegni assunti da tempo rispetto alla necessità, quantomeno, di garantire le sostituzioni di personale, con notevole aggravio dei carichi di lavoro e della qualità dell’assistenza.
Allo stesso modo – scrivono le organizzazioni sindacali – consideriamo ingiustificata l’assenza della Regione che, dopo audizioni consiliari e vari incontri, ha completamente abbandonato la causa Don Uva, sia rispetto ai temi che riguardano più direttamente i lavoratori, sia rispetto alle tematiche, più volte discusse, che superando la politica dei tagli su diritti e salari, contribuissero diversamente a migliorare la tanto ricercata appetibilità della Casa Divina Provvidenza, quali quelli relativi alla definizione della tariffa dei pazienti c.d. dimissibili, la riclassificazione come R1 del modulo RSA anziani disabili, l’incremento della tariffa del Nucleo Alzheimer nonché la trasformazione di 46 posti RSA anziani disabili in moduli di lungodegenza. Tutte questioni sulle quali, dopo interminabili tavoli tecnici, non abbiamo ancora alcun riscontro.
La Regione da che doveva farsi garante della procedura per la sede di Potenza, senza dimenticare, tra l’altro, che ancora esiste la legge regionale n. 18/2013 in cui è stabilito che “la Giunta regionale può disporre che le Aziende Sanitarie regionali eroghino i servizi in questione in proprie strutture, anche attraverso forme di sperimentazione gestionale”, è diventata l’assente per eccellenza scaricando completamente i lavoratori del Don Uva di Potenza”.
Per queste ragioni “le scriventi Organizzazioni Sindacali proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori del Don Uva di Potenza e preannunciano che il prossimo 26 gennaio, a partire dalle ore 12.00, in concomitanza con la seduta del Consiglio Regionale, terranno insieme ai lavoratori un presidio davanti al Palazzo della Giunta al fine di ottenere risposte rispetto alle tante criticità esistenti e trasparenza ed informazione rispetto alla procedura di vendita a tutela dei livelli occupazionali e retributivi, dei diritti e dei livelli di assistenza”.
bas04