“Don Uva”, Romaniello: malaffare e assunzioni clientelari

Le dichiarazioni del consigliere regionale del Gruppo misto, Giannino Romaniello in relazione al caso “Don Uva”

&ldquo;Quanto emerge dalle indagini dalle Procura di Trani sulla vicenda del Don Uva che ipotizza a carico degli amministratori dell&rsquo;ente i reati di associazione a delinquere con lo scopo di dissipare le ricchezze dell&rsquo;istituto, occultamento di ingenti somme di denaro, assunzione di &lsquo;personale inutile e incompetente&rsquo; in maniera clientelare, falsificazione di scritture contabili, non fa altro che confermare ci&ograve; che da tempo sosteniamo, insieme con le Organizzazioni sindacali&rdquo;.&nbsp; E&rsquo; l&rsquo;esplicitazione della netta presa di posizione del consigliere regionale del gruppo misto, Giannino Romaniello.<br /><br />&ldquo;Viene, cio&egrave;, confermato &ndash; precisa il consigliere – che le difficolt&agrave; della &lsquo;Divina Provvidenza&rsquo; erano causate dalla distrazione dei fondi da parte degli amministratori e che a pagare il prezzo di tale spregiudicata gestione sono stati i lavoratori. Nonostante i soldi incassati puntualmente dalla Regione Basilicata, infatti, l&rsquo;Ente ha messo in atto uno scellerato piano di licenziamenti, camuffandolo come &lsquo;piano di risanamento&rsquo;, che ha portato la struttura di Potenza ad avere 370 lavoratori dai 620 iniziali. Emerge ora con grande chiarezza ci&ograve; che le Organizzazioni sindacali hanno da sempre evidenziato, vale a dire che gli esuberi dichiarati erano fittizi e che le perplessit&agrave; sulle ultime assunzioni, che l&rsquo;inchiesta definisce senza mezzi termini &lsquo;clientelari&rsquo;, erano pi&ugrave; che fondate. Tale situazione mette in luce la necessit&agrave; di una razionalizzazione dei carichi di lavoro, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra i lavoratori &lsquo;indiretti&rsquo; e quelli &lsquo;diretti&rsquo;, quelli cio&egrave; che lavorano nei reparti e su cui gravano carichi di lavoro spesso insostenibili&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Appare, inoltre, indispensabile &ndash; afferma Romanielo – accelerare con urgenza il processo di riorganizzazione dell&rsquo;Ente, superando al pi&ugrave; presto la fase commissariale affidandone la direzione a soggetti con solide e specifiche competenze nel settore, riprendendo, al tempo stesso, in Consiglio regionale la discussione sull&rsquo;ipotesi di separazione della struttura di Potenza con quella pugliese e la costituzione di una eventuale societ&agrave; pubblico/privata&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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