“La Basilicata segue la difficile situazione con tavoli tecnici da tempo e non ha debitoria. Non ci interessa il management ma solo che si rispettino gli impegni con pazienti, lavoratori e fornitori”
"No so se le affermazioni della madre superiora generale della congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, proprietaria del Don Uva di Potenza, siano frutto di confusione tra le situazioni di Puglia e Basilicata o di una mancata conoscenza dei fatti frutto delle cose che le vengono riferite, ma posso affermare che per quanto riguarda la Basilicata le sue affermazioni non corrispondono al vero e mi trovo nella difficile condizione di contestare questo ad una religiosa". L'assessore regionale alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, replica così a un documento diffuso oggi alla Congregazione.
"In Basilicata stiamo seguendo l'evolversi di una brutta situazione aziendale con grande attenzione, i tavoli tecnici sono al lavoro da tempo ed è già convocato anche il prossimo incontro per martedì 10. Ci sono funzionari dell'Istituto che stanno praticamente in modo stabile presso i nostri uffici e la debitoria della Sanitá lucana nei confronti dell'Istituto è praticamente inesistente perchè limitata al solo periodo di materiale contabilizzazione delle prestazioni erogate. Per la Regione Basilicata non esiste un problema di vertici 'graditi' ma di vertici credibili, e la credibilità nasce dal mantenere gli impegni verso pazienti, lavoratori e fornitori e dall'evitare di creare confusione prospettando, come in questo caso, situazioni non vere. Se quindi, la Congregazione è realmente preoccupata della situazione dei suoi lavoratori in Basilicata ha gioco facile a togliersi questo peso: i conti della struttura lucana sono in ordine, e una gestione separata consentirebbe facilmente di saldare dipendenti e fornitori. Mal tolleriamo che tanto non avvenga in virtù dei problemi nella vicina Puglia, ma non possiamo accettare – ha concluso l'assessore – che alla fine si tenti addirittura di ribaltare la verità dei fatti".