Dizionario Lucani, Folino: “Ricordare la nostra storia”

Per il presidente del Consiglio regionale, intervenuto all’incontro di presentazione del volume curato dall’antropologo Angelo Lucano Larotonda, “oggi più che mai studiare la nostra storia significa rafforzare l’identità della Basilicata”

“Nella Basilicata che ha appena finito di celebrare i 150 anni dell’Unità, ma che rischia di perdere importanti presidi dello Stato, parlare di identità e ricordare la nostra storia non è un mero esercizio stilistico. Ecco perché il Consiglio regionale sostiene l’opera del professor Larotonda e farà pervenire una copia del suo libro a tutte le biblioteche scolastiche e comunali, per far conoscere agli studenti personaggi noti e meno noti che hanno dato lustro alla nostra realtà, ma anche per fornire alla società lucana nel suo complesso un utile strumento di approfondimento e di dibattito sulla nostra storia. Perché oggi più che mai studiare la nostra storia significa rafforzare l’identità della Basilicata”.

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, intervenendo questa sera a Potenza all’incontro pubblico di presentazione del volume “Riprendiamoci la storia – Dizionario dei Lucani”, dell’antropologo Angelo Lucano Larotonda, edito da Electa – Mondadori.

“Più di cinquant’anni fa Saverio Cilibrizzi, con il suo libro su ‘I grandi lucani’, ebbe il merito di ricordare, con i toni retorici dell’epoca, i personaggi che avevano partecipato all’epopea risorgimentale. Il dizionario del professor Larotonda – ha detto il presidente del Consiglio regionale – va oltre, presentando per la prima volta una raccolta di più di 400 profili, realizzati senza indulgere a nessuna volontà di celebrazione o di esaltazione, e che esprimono naturalmente la visione dell’autore, per far conoscere personaggi noti e meno noti del mondo delle arti, dei mestieri, della politica e della religione che hanno operato in diverse epoche. Il suo lavoro offre uno strumento di studio e di approfondimento e sarà certamente motivo di dibattito fra quanti hanno a cuore l’identità della nostra regione e intendono tutelarla”.

“Larotonda consiglia ad esempio di abbandonare la visione della Basilicata come terra contadina e sostanzialmente emarginata – ha aggiunto ancora Folino – , invitando simbolicamente ‘a riporre nello scaffale le immagini fornite da Carlo Levi ed Ernesto De Martino circa la miseria intellettuale e la povertà creativa della Basilicata’. Lo scrittore e l’antropologo hanno in realtà aiutato a conoscere e ad esaltare in alcuni casi le tradizioni e le contraddizioni del mondo contadino lucano, dal quale discende gran parte del popolo lucano e della sua classe dirigente. Dipende forse più dalle interpretazioni e da certa pubblicistica se successivamente, a partire dai loro scritti, si è affermata l’idea della Basilicata che se ne sta ‘in un cantuccio della storia’, come osserva Larotonda. Ma oggi abbiamo tutti gli strumenti, non ultimo questo dizionario, per raccontare consapevolmente una Basilicata di protagonisti della storia di ieri e di oggi. E speriamo anche di quella futura”.

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