Distretto ‘G’, Giordano (Ugl): “Progetto fermo da 40 anni”

“Il lavoro che manca, il lavoro che esiste, ma per cavilli e ciccioli burocratici non si può attingere, in una regione che si pensa solo ed esclusivamente a proclami propagandistici e clientelismo spicciolo. Quando si parlano di opere di ‘Grandi’ dimensioni, la macchina burocratica va in crisi a discapito di un territorio che sta morendo”.
Lo sostiene il segretario regionale Basilicata dell’Ugl Industria, Pino Giordano per il quale, “l’Ugl, mettendo in campo iniziative sul come reperire possibili posti di lavoro nel territorio pur di trattenere i giovani nel territorio, si rende conto dell’esistenza di una spigolosa al quanto incredibile vicenda che si protrae da oltre 40 anni: ‘Distretto G’, un progetto da 65 milioni di Euro, inserito nel più ampio schema irriguo Basento-Bradano, tassello fondamentale che riguarda l’infrastrutturazione irrigua di un ampio comparto agricolo (14.000 ettari) posto a ridosso del Bradano che interessa direttamente i comuni di Irsina, Banzi, Genzano e Oppido e che indirettamente potrebbe riflettersi in opportunità lavorativa per centinaia di persone. Occupazione toccasana per donne e aziende lucane, che contribuirebbe sicuramente al contempo a dare nuova forza al progetto di rilancio dei nostri consorzi e far fiatare il settore edile in crisi come non mai. Il completamento funzionale di tale schema irriguo rischia di non vedere mai la luce dopo circa 40 anni di attesa e di una marea di soldi pubblici spesi – rimarca Giordano -. La governance lucana bene sa e conosce la delicata questione: la Regione Basilicata e il Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano sono ad un passo dal perdere 65 milioni di euro destinati ai lavori di completamento delle opere di adduzione e distribuzione irrigua a valle di Genzano, ma a tutto si aggiungerebbe la beffa ossia che, la Regione potrebbe pagare danni per 7 milioni di Euro. L’auspicio dell’Ugl – conclude il segretario Giordano – è che le Istituzioni intervengano, sono in rischio posti di lavoro, possibili lavori che non guardano solo gli agricoltori ma a tutta la filiera delle aziende locali del settore edile che operano nell’indotto che scontano una lunga crisi dal 2008 e stremate da promesse mai realizzate. Come Ugl, chiederemo inoltre l’immediato intervento della Corte dei Conti su delle spese che non appaiono chiare, non logiche. Il nostro appello è che la Politica intervenga subito ed in maniera decisa affinché questa vicenda abbia un fine per le immaginabili disastrose conseguenze che avrebbe sul Consorzio e sulla Regione dove a pagarne comunque le dovute spese risarcitorie pubbliche, sono come sempre solo ed esclusivamente i cittadini”.
bas04

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