Per il consigliere regionale del Pdl “l’iniziativa della Camera di Commercio di Potenza può rappresentare un valido strumento per sviluppare il turismo rurale e gli itinerari enogastronomici del comprensorio Vulture-Alto Bradano”
“L’iniziativa della Camera di Commercio di Potenza che ha avviato l'iter per il riconoscimento del Distretto agroalimentare della Basilicata nord occidentale rappresenta una valida opportunità per un comprensorio quale il Vulture-Alto Bradano che non può vivere solo di Fiat ed indotto automobilistico”. E’ il commento del Consigliere regionale del Pdl Franco Mattia per il quale “dopo esperienze precedenti che hanno alimentato non poche aspettative andate deluse tra i nostri produttori agricoli e che hanno lasciato segni negativi, quali il Patto territoriale nord-occidentale e il Patto sapori lucani, il Programma di iniziativa comunitaria ‘Leader Plus’, la scelta dell’ente camerale che coinvolge 28 Comuni, 3 ex Comunità montane, 90.000 abitanti e 3.500 imprese agricole, è l’occasione più efficace per valorizzare le attività del comprensorio delle filiere latte, salumi, carne, olio e vino”.
“Spetta adesso alla Giunta regionale – continua Mattia – sostenere adeguatamente l’attività della Camera di Commercio utilizzando i programmi del Psr 2007-2013, i programmi regionali e comunitari di spesa, e soprattutto i PIF (Piano Integrati Filiera) che, come è noto, sono strumenti finalizzati al finanziamento di azioni e progetti specifici nel comparto agro-alimentare”.
“Il Distretto agroalimentare della Basilicata nord occidentale inoltre – conclude il consigliere del Pdl – può rappresentare un valido strumento per sviluppare il turismo rurale e gli itinerari enogastronomici collegati a quelli culturali che sono una caratteristica dell’offerta turistica dell’area. Non vanno sottovalutati in proposito gli effetti negativi causati dallo spopolamento, dall’elevata disoccupazione, dalla fuga dei giovani cervelli, dalla dipendenza dagli insediamenti industriali che hanno fatto passare in secondo piano la naturale vocazione del territorio rispetto al contesto agricolo”.