“La risposta dell’assessore Restaino alle critiche mosse dai Distretti Industriali è una ulteriore conferma che l’assessore è in totale distonia con i sistemi produttivi regionali”. E’ la replica del presidente del Distretto del Mobile imbottito di Matera, Tito Di Maggio all’assessore regionale alle Attività Produttive, Erminio Restaino.
“E’ questo sarebbe di per sé sufficiente a chiudere ogni discorso. Ma le motivazioni addotte a sostegno della tesi, secondo la quale, ci troveremmo di fronte a un Disegno di Legge che migliora e potenzia i Distretti mi induce – sottolinea Di Maggio – a una, seppur minima, riflessione: scoprire il parsimonioso assessore alle Attività Produttive che, non so quanto mal celatamente, confonde le Comunità Montane e le Province come Enti Produttivi sui quali si sta giustamente tagliando e, indignarsi perché questi sciagurati ‘trogloditi’ di imprenditori non danno alcun peso a 180 mila euro in un momento di così grave crisi, è cosa da far venire i brividi.
Ma ancora, che 180 mila euro sono poco più o poco meno, il compenso di un assessore alle Attività Produttive di una Regione e, questo indipendentemente se quel compenso giovi o meno alla comunità”.
“Noi sappiamo benissimo cosa stia dietro ad un progetto tanto insensato quanto strampalato e, nonostante l’ostinata difesa del nostro assessore, ci piacerebbe, in un momento così grave e serio non doverlo rendere pubblico”, conclude Di Maggio, che annuncia battaglia “per modificare, attraverso i nostri referenti istituzionali nella Commissione Regionale, tutte le storture di questo disegno”.
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